Atteso mega-sbarco di clandestini: ecco dove li manderanno

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Un nuovo sbarco e’ atteso nelle prossime ore a Taranto dopo i tre consecutivi nei primi giorni della settimana per un totale di 2.600 clandestini.

“Sappiamo che arrivera’ un’altra nave con mille clandestini africani ma non quando” dichiara il sindaco di Taranto, Ezio Stefano. “A fronte di questa emergenza, Taranto, il Comune, sono stati lasciati soli, e non e’ possibile. L’ho detto anche al presidente dell’Anci, Fassino, e al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Delrio” aggiunge Stefano che ha incontrato Delrio ieri pomeriggio a Palazzo Chigi sul problema Ilva.

Il segnale che un nuovo arrivo di invasori e’ atteso prossimamente a Taranto e’ dato dal fatto che ieri sera e’ stata sgomberata l’ex palestra Ricciardi, nel rione Salinella di Taranto, dove erano circa 120 clandestini. Nel contempo, ha lasciato da ieri il palasport di Grottaglie, comune della provincia di Taranto, anche un altro centinaio di immigrati.

Funziona così. Li fanno sbarcare, regalano loro a spese nostre vestiti e calzature nuove – forze Tod’s viste le frequentazioni di Renzi, e poi li spediscono in tutta Italia. A delinquere e insozzare stazioni e parchi pubblici.

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E il ciclo ricomincia da capo. Per il momento, comunque, non e’ un programma nessuna riunione dell’Unita’ di crisi in prefettura, la cui convocazione precede gli sbarchi. Perché tutto deve procedere segretamente.

Dei 2600 complessivi arrivati da lunedi’ a mercoledi’ scorsi con le navi Etna, San Giorgio e Bergamini della Marina Militare e sbarcati al molo San Cataldo nel porto, a oggi, secondo fonti di polizia, ne sarebbero rimasti tra Taranto e provincia oltre un migliaio. Gran parte dei clandestini, giunti dall’Africa subsahariana, hanno infatti lasciato il capoluogo ionico nelle ore successive allo sbarco per essere portati a Roma e Milano, a bordo di pullman pubblici.

L’invasione ha solleticato l’appetito delle solite organizzazioni a delinquere che vivono dei soldi pubblici – soldi nostri – Croce Rossa, Protezione civile, Caritas della Diocesi, associazioni di volontariato si sono prese a gomitate per arrivare prima sul ricco piatto dell’assistenza.

La vergognosa operazione Mare Nostrum prosegue.




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