Per tutti quelli che pensano quanto sono ‘cattivi’ i tassisti, che difendono i propri privilegi di corporazione dall’iniziativa di una società dinamica come UBER, sarebbe opportuno sapere che oggi, tale società ha raccolto 1,2 miliardi di dollari di finanziamenti da parte di investitori privati – sostanzialmente fondi che investono i soldi dei ricchissimi – il che porta il totale di finanziamenti raccolti dal servizio on-demand di auto a 18,2 miliardi dollari.
Avete letto bene: oltre 18 miliardi di dollari.
Infatti, dietro la facciata di APP che mette in contatto domanda e offerta, c’è in realtà il modo di scavalcare le leggi e creare una vera e propria multinazionale di tassisti. Con un vantaggio ulteriore: non devono nemmeno preoccuparsi dei dipendenti.
E’ l’ultima frontiera del capitalismo moderno: società senza dipendenti. Quindi totalmente irresponsabili nei confronti dei loro ‘autisti’. Con tutto quello che ne consegue in termini di diritti dei lavoratori.
Ma chi sono i finanziatori di UBER?
Eccone alcune:
Fidelity Investments, che ha investito circa 425 milioni di dollari; Wellington Management, 209 milioni dollari; e BlackRock Inc., con 175 milioni.
Ci sono poi 4 società di venture: Summit Partners; Kleiner Perkins Caufield & Byers; Google Ventures, e Menlo Ventures.
Non sarà difficile, per questi miliardari comprarsi sindaci e politici. Per non parlare di sindacalisti e giornalisti.
E voi, da che parte state?