Renzilandia: la terra dei senza lavoro, record disoccupati di tutti i tempi

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Il tasso di disoccupazione ad aprile resta fermo al 12,6% rispetto al mese precedente – in teoria, in realtà è salito, e poi vedremo perché – segnando un aumento di 0,6 punti rispetto allo stesso mese di un anno fa.

Infatti, il numero di disoccupati, pari a 3 milioni 216 mila, è sì diminuito dello 0,4% rispetto al mese precedente (-14 mila), ma non perché questi abbiano trovato lavoro, ma semplicemente perché ormai non lo cercano neanche più: e li ‘cancellano’.
La controprova è nel fatto che il numero degli occupati sia sceso a 22 milioni 295 mila, in diminuzione dello 0,3% rispetto al mese precedente (-68 mila) e dello 0,8% su base annua (-181 mila).

Quindi, la disoccupazione reale in termini assoluti è salita di altre 68 mila unità: che sono italiani in carne ed ossa.

Non solo, se andiamo a prendere i dati trimestrali, nel primo trimestre del 2014 la disoccupazione ha raggiunto il 13,6%, in crescita di 0,8 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E’ il valore più alto di sempre: dato mai raggiunto dall’unità d’Italia.

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Il numero delle persone disoccupate sfiora i 3,5 milioni, in aumento di 212mila su base annua. Gli occupati risultano in calo di 211 mila unità.

Non basta. Al calo del numero di lavoratori, corrisponde anche un peggioramento della qualità dei lavori esistenti. Infatti, il il calo degli occupati si concentra in quelli a tempo pieno (-1,4%, pari a -255.000 unità rispetto al primo trimestre 2013), e in più di sei casi su dieci riguarda i dipendenti a tempo indeterminato (-1,4%, pari a -169.000 unità).

Gli occupati a tempo parziale invece, continuano ad aumentare (1,1%, pari a +44.000 unità), ma la crescita riguarda esclusivamente il part time involontario (il 62,8% dei lavoratori a tempo parziale).

Quindi, non solo aumentano i disoccupati, ma quelli che mantengono il lavoro, lo fanno rinunciando ad ore di stipendio. Benvenuti a Renzilandia.