Insegna in una scuola di Trieste, e si presenta agli alunni vestito da donna

Perché, dice lui, “vivo come mi sento”.
“Sono androgino, in me convivono aspetti femminili e maschili”. E fino a pochi anni fa, lo avrebbero fatto curare in un reparto apposito, per il bene suo e degli altri; nell’Italia del PD, invece, insegna ai ragazzini.
La sua è una scelta precisa, dice: “La gente deve conoscere, imparare. Spero serva anche a tutte quelle persone che vivono di nascosto e con sofferenza una situazione simile alla mia”. Dobbiamo conoscere, imparare.
“Amavo indossare gli abiti e le scarpe di mia madre e mi piaceva guardarmi allo specchio, non avevo tanto un problema con me stesso quanto di confronto con gli altri”.
L’uomo è sposato con una donna da molti anni: “E’ la mia compagna di vita, di lei sono innamoratissima”. Rigorosamente al femminile.
La storia del bambino che ‘amava indossare gli abiti della madre’ somiglia a quella di Norman Bates. Materiale interessante per Hitchcock.
Ma ormai, la maggioranza normale è ostaggio di una miriade di persone che andrebbero curate, e invece, vengono ‘assecondate’ nelle loro turbe mentali. E non è un film.