E’ questa la solidarietà posticcia dei falsi buoni
“La casa ce l’hanno tolta per mancato rispetto delle regole sulla cura del giardino. Quando uscivamo, i cani li lasciavamo in libertà e questi lo sporcavano”. E fin qui, non possiamo giudicare, perché dovremmo sentire anche l’altra campana.
Graziella Di Chiara ha 51 anni, ed è stata sfrattata insieme al figlio 30enne Omar Furlan da un alloggio Ater a Marano Veneziano, frazione di Mira, e ora ‘vivono’ al pronto soccorso dell’ospedale Civile.
Poi, “ci siamo trasferiti a Venezia nella casa del mio ex marito, perché i parenti erano nell’impossibilità di ospitarci. Ma quando anche lui è finito sotto sfratto, abbiamo dovuto lasciare l’appartamento. Grazie alla disponibilità del personale del Suem (Servizio di urgenza ed emergenza medica) e degli addetti alla sicurezza possiamo restare tra le 20 e le 7,30”, racconta la donna.
- http://voxnews.info/2014/01/12/si-presentano-alla-caritas-non-possiamo-accogliervi-siete-italiani/
- http://voxnews.info/2014/01/31/chioggia-immigrati-in-hotel-famiglia-italiana-in-auto/
I due sono entrambi disoccupati, la donna dovrà subire un delicato intervento chirurgico, almeno avrà un letto.
“Ci hanno detto che dovremo aspettare e come sistemazione saltuaria hanno proposto il dormitorio. Ma noi non vogliamo passare la notte divisi: siamo una famiglia”.
Ma non siete mica ‘profughi’, non pretenderete la paghetta di 45€ al giorno. Mica siete sbarcati a Lampedusa!
2 pensieri su “Clandestini negli hotel, famiglia italiana al Pronto Soccorso”
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