
Il sindaco PD di Lampedusa, Giusi Nicolini, in foto molto sobria in mezzo ai clandestini morti, analizza – si fa per dire – l’emergenza immigrazione. Ed espone le politiche del Partito Democratico in tema di ‘accoglienza’.
“Di fronte all’arrivo di immigrati noi diciamo di aprire le caserme, tanti edifici pubblici. E di non considerare centri di accoglienza lager da 4mila posti come il Cara di Mineo che serve per garantire milioni di euro ai privati”. Certo, cos’è questa ‘concorrenza’, si chiede la Nicolini.
Che poi però, da brava ipocrita, ci spiega subito che si, vanno accolti, ma mica a Lampedusa: “Qui non abbiamo più dei veri centri di accoglienza… – – nè quello di Lampedusa potrà risolvere i problemi perchè, non appena finiranno i lavori di ristrutturazione e riaprirà, avremo appena 450 posti. Declassati da 800 a 450″.
Quindi, conclude:“bisogna ripensare ad una strategia completa. Con navi che non debbono salvare i migranti in mezzo al mare, ma che debbono farli salire a bordo nei porti di Tripoli o di altre città africane dopo una selezione, tagliando così il business dei trafficanti”.
E’, in effetti, la logica evoluzione di Mare Nostrum, già proposta da D’Alema e Amato ai tempi dei respingimenti di Maroni.
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