Rimesse: anche nel 2013, gli immigrati ci sono costati quasi lo 0,5% di Pil

Vox
Condividi!

Secondo la Fondazione Leone Moresca di Mestre, lo scorso anno, il 2013,  il volume delle rimesse degli immigrati – i soldi che gli stranieri che lavorano in Italia mandano a casa loro sottraendoli all’economia italiana – è ammontato a 5,5 miliardi di euro, una contrazione del 19,5 per cento o 1,3 miliardi di euro in meno, rispetto all’anno precedente.

Anche l’incidenza percentuale sul Pil è diminuita dallo 0,44 per cento allo 0,35 per cento. E’ comunque scioccante apprende che, se quei soldi fossero rimasti in Italia, avremmo guadagnato circa 3 punti percentuali di prodotto interno lordo negli ultimi 6 anni: che fa la differenza anche nell’aumento del debito sul Pil. Questo tanto per smentire la favola degli ‘immigrati portano ricchezza’.

Questo si potrebbe ottenere sostituendo gli immigrati con gli italiani disoccupati: loro non invierebbero rimesse all’estero. Ma sarebbe ‘rassista’.

Vox

Il calo del totale è ovviamente legato alla crisi,  crisi che la loro presenza esacerba perché disponibili a lavorare ‘sottocosto’.

Ma un’altra interpretazione di questo calo potrebbe anche essere che le rimesse stanno prendendo canali illegali.  Interpretazione che viene avvalorata se si analizzano i dati per nazionalità.

I cinesi infatti, hanno inviato 1,5 miliardi in meno rispetto al 2012, e la Cina da sola rappresentava il 39 per cento delle rimesse.  Mentre aumentano quelle di Sri Lanka (+62 per cento), Bangladesh (+51,7 per cento) e India (+22,6 per cento).

Un’osservazione finale: mentre l’India detiene e maltratta i nostri marò, noi le regaliamo un pezzettino della nostra ricchezza.