La pillola abortiva uccide, non solo il bambino: donna morta dopo assunzione

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INIZIALMENTE IL TITOLO RIPORTAVA PER UN EVIDENTE REFUSO ‘PILLOLA DEL GIORNO DOPO’.

Una donna di 37 anni è morta all’Ospedale Martini di Torino per crisi cardiaca dopo aver assunto la pillola abortiva Ru486. Una sorta di triste nemesi. Si tratta del primo caso in Italia. Ma molti casi non vengono riportati, e molti effetti collaterali sono meno evidenti e troppo dilatati nel tempo per farne una correlazione immediata. Silvio Viale, considerato il ‘padre’ della pillola abortiva nel nostro Paese, e quindi l’assassino materiale di moltissimi bambini, ne ha eliminati personalmente o tramite collaboratori 3.490 nel solo 2013 di cui il 34% con l’ausilio della Ru486, ovviamente nega. Teme che qualche bambino possa ‘scampare’ alla sua ‘furia ideologica’.

PILLOLA CONTRACCETTIVA DÀ 50% PROBABILITÀ IN PIÙ DI AMMALARSI DI SCLEROSI MULTIPLA

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«Sono decine di milioni le donne che hanno assunto la Ru486 nel mondo e 40.000 in Italia – si vanta. L’episodio ricorda la prima e unica morte in Francia nel 1991, agli inizi del suo uso, che indusse a modificare il tipo di prostaglandina per tutti gli interventi abortivi introducendo il misoprostolo (Cytotec). Sono gli altri farmaci, gli stessi che si impiegano per le Ivg chirurgiche, i maggiori sospettati di un nesso con le complicazioni cardiache». La donna, madre di un altro bambino, aveva deciso per l’eliminazione dell’esserino in formazione dentro di lei, e il 4 aprile le era stata somministrata la pillola. Due giorni dopo si è ripresentata in ospedale per la somministrazione dell’altro farmaco, la prostaglandina, che provoca le contrazioni uterine necessarie all’eliminazione della mucosa e dell’embrione: quattro ore dopo l’aborto è morta: «Non riesco a respirare, manca l’aria». Quell’aria che l’embrione non respirerà mai.