Nuova perla del Parlamento. Il Senato ha approvato con 225 sì, un solo benemerito contrario e 7 astenuti, il Ddl che elimina il requisito dell’altezza per l’arruolamento nelle forze dell’ordine e nelle forze armate. Il testo ora passa alla Camera.

A tanto arriva l’ossequio al politicamente corretto. La legge serve essenzialmente, per non escludere le quattro donne che per risolvere il loro conflitto col padre pretendono di fare il militare.
Ma c’è dietro l’idea assurda e malata che non debba essere il candidato ad adeguarsi al lavoro, ma il lavoro a piegarsi ai requisiti del candidato. Altrimenti è un’ingiustizia.

La donna alta un metro e mezzo vuole fare il militare? E allora i requisiti si abbassano perché faccia il militare. Tanto poi, in guerra non ci vanno, al massimo vanno a fare tutti da tassisti ai clandestini.

E’ in tatto un inesorabile degradazione della società. Presto si toglierà il requisito della vista ai piloti dei jet, altrimenti è ‘discriminazione’. Del resto è la logica conseguenza di questa ‘legge’.

E’ evidente che chi scrive non ha nulla contro i bassi – e nani è provocatorio – ma ha molto contro l’obbligo che ‘tutti debbano fare tutto’ anche se non ne sono in grado. E’ evidente che un’altezza minima per svolgere compiti di sicurezza sia necessaria. O dobbiamo fare fucili su misura? Ah, e per essere chiari: lo stesso vale per chi è troppo alto.