Siria: prete massacrato da islamici e ‘giustiziato’, era l’ultimo cristiano rimasto ad Homs

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Dei 60mila cristiani presenti in città, ne erano rimasti 66

Damasco – Stamani ad Homs, città martire, nella zona occupata occupata dagli islamici e assediata dall’esercito siriano che tenta di liberarla, è stato ucciso il sacerdote gesuita Frans Van der Lugt, 75 anni di cui circa 50 passati in Siria.

Un comunicato della Curia provinciale gesuita dà notizia che il sacerdote “è stato rapito da islamici armati che lo hanno picchiato e poi giustiziato con due proiettili alla testa” davanti alla residenza gesuita a Homs.

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La residenza era divenuta il rifugio di tanti cristiani la cui casa era stata distrutta, e dove trovare il poco cibo e acqua rimasti nella città.

L’ultima denuncia del sacerdote informava che di tutti i cristiani residenti ad Homs prima dell’occupazione – circa 60mila – ne erano rimasti solo 66. Una pulizia etnica. P. Van del Lugt non ha mai voluto lasciare Homs.

I motivi dell’agguato sono ovvi, gli occupanti islamici non tollerano alcuna presenza di ‘infedeli’. Fanno questo, i tuoi fratelli, caro Francesco.




Un pensiero su “Siria: prete massacrato da islamici e ‘giustiziato’, era l’ultimo cristiano rimasto ad Homs”

  1. Caro Francesco,
    Non sono questi, i tuoi fratelli.
    Come non lo sono i mafiosi che massacrano un bimbo di tre anni. Come non lo sono i femminicidi. No, Francesco. I tuoi fratelli non sono nemmeno quelli che sterminano popoli interi nel nome della civiltà e della democrazia.
    Questi sono, per quanto numerosi, parvenze di uomini abbrutiti. Nel mondo ci sono sette miliardi di persone. E ci sono anche loro.
    In alcune parti della Terra, sono la maggioranza. Ma non avranno mai la dignità per rappresentare le civiltà che li ospitano. Come i camorristi non rappresentano gli Italiani, i femminicidi non rappresentano gli uomini, così, questi miserabili, non rappresentano più di un miliardo e mezzo di islamici.
    Pace e Bene, Francesco. Aiutaci ad illuminare il mondo.

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