Psicoreato: magistrati arrestano 24 ‘secessionisti’ sfigati

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Ci risiamo con lo psicoreato. Stupratori, spacciatori e clandestini in giro, chi ha idee fuori dal ‘consentito’ in galera.

Il ‘temibile’ tanko

Finiscono in manette 24 presunti secessionisti veneti (buffoni, ma questo è un altro discorso), accusati di aver messo in atto “varie iniziative, anche violente”, per ottenere l’indipendenza del Veneto, e non solo, su ordine della magistratura di Brescia.

Nelle ordinanze di custodia cautelare, emesse dal gip del tribunale di Brescia su richiesta della procura, sono contestati i reati di associazione con finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico e fabbricazione e detenzione di armi da guerra. I Carabinieri stanno anche eseguendo perquisizioni a carico di altri 27 indagati.

Questi sedicenti ‘secessionisti’ sono una banda di sfigati che non sono in grado di raccogliere più di 500 fanatici la ‘famosa’ sera del referendum farlocco. L’idea del carro armato è veramente demenziale
Infatti, secondo la magistratura di Brescia, volevamo “costruire un carro armato partendo da un trattore agricolo da utilizzare per compiere un’azione eclatante a Venezia, in piazza San Marco”. Il mezzo è stato sequestrato.

Qui si dà una certa parvenza di ‘rispettabilità politica’ ad un gruppo di personaggi che sono semmai da operetta, non certo da tragedia.

Secondo le indagini del Ros – perché si indaghi in base alle idee in un paese cosiddetto democratico sfugge – le persone arrestate avrebbero fatto parte di un “gruppo riconducibile a diverse sigle di ideologia secessionista che aveva progettato varie iniziative, anche violente, finalizzate a sollecitare l’indipendenza del Veneto e di altre parti del territorio nazionale dallo Stato italiano”.

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Gli arresti e le perquisizioni sono state eseguite tra le province di Padova, Treviso, Rovigo, Vicenza e Verona (Verona 9 arresti, Treviso 2, Rovigo 3, Padova 3) e hanno visto impegnati i militari dei vari comandi provinciali dell’Arma. Tra gli indagati figurerebbero alcune persone vicine al gruppo dei Serenissimi e il presidente e la segretaria della Life, l’associazione che ha avuto un ruolo particolarmente attivo nel periodo di contestazione dei cosiddetti forconi dell’8 dicembre scorso.

Secondo quanto è emerso nelle indagini, avevano pensato di trasformare un trattore agricolo in un mezzo corazzato attrezzato con un cannoncino da 12 millimetri, ma durante le fasi di montaggio c’erano stati problemi per il recupero dei pezzi per la sua costruzione.

Per questi urge TSO, non certo il carcere per ‘terrorismo’. Le idee, anche le più sciocche, sono idee, e non devono comportare il rischio del carcere.

Quanto alla ‘secessione’, questi l’unica secessione che hanno fatto è dal loro cervello. Sempre che ne avessero uno. Ma la stupidità non può essere reato.

Ci sentiamo di esprimere la nostra solidarietà a chi viene perseguitato per le proprie idee, anche se non sono le nostre.