Cesena: affitto, palestra e cure mediche gratis – Ma solo se sei immigrato

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Inserire immigrati a basso costo nelle imprese artigiane cesenati e provinciali a discapito dei lavoratori italiani.

E’ l’osceno obiettivo del progetto “Approdi” a cui contribuisce Confartigianato Cesena in collaborazione con il Comune di Cesena attraverso la realizzazione di tirocini formativi rivolti ai cosiddetti ‘rifugiati’. In realtà clandestini. Tutto, naturalmente, con il consenso gaudioso dei sindacati.

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“Capofila del progetto che si chiama significativamente “Approdi” è Asp Cesena Valle Savio e Rubicone coi rispettivi Centro servizi agli stranieri e Area intercultura – spiega Annica Perini, coordinatrice dello sportello – con cui collaborano diversi partner fra cui la cooperativa Cim. Possono aderire richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale o sussidaria: fra i servizi offerti vi sono consulenza legale, corsi di Italiano, pagamento dei primi mesi di affitto, inserimento sportivo, cure mediche particolari e, per l’appunto, stage in azienda. I ‘rifugiati’ provengono per lo più da Libia, Mali, Ciad, Eritrea, Senegal e Pakistan: il progetto di inserimento in azienda, avviato nell’agosto scorso e che si conclude a giugno, riguarda 15 persone, per lo più giovani ma c’è anche un sessantenne. Alcuni rifugiati sono già stati assunti dopo lo stage”.

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Tutti paesi notoriamente in guerra. Uno, il Pakistan, ha anche un programma nucleare e missilistico ma noi dobbiamo mantenere i pakistani in Italia. Sono i misteri dell’immigrazione.

Ma c’è altro. Cosa c’è di meglio, per questi sedicenti artigiani, che trovare dei clandestini camuffati da profughi a basso costo, da poter sfruttare con le sovvenzioni del Comune di Cesena?

Poi, qualcuno si chiede come mai, le aziende non assumono italiani. Non conviene, mica hai le sovvenzioni. Devi anche pagarli.