“Sono rimasta veramente impressionata, si tratta di un cambiamento strutturale”, ha teneramente blandito il suo coker, Angela Merkel. Soddisfatta del fatto che il novantagradismo renziano non sia secondo a quello lettiano.
Poi si passa al succo: “Abbiamo esaminato tutti gli aspetti delle riforme e devo dire che gli auguro molta fortuna e coraggio, è un messaggio di cui ci rallegriamo tutti. Anche per me è chiaro che l’Italia tiene conto della stabilità ma anche delle due componenti crescita e occupazione. So bene che l’Italia per quel che riguarda il patto di stabilità e di crescita lo rispetterà”.
“È stata un’occasione per illustrare un processo di riforme molto ambizioso e coraggioso”, ha poi detto il coker, “L’Italia deve smettere di pensare che le riforme vanno fatte perchè ce lo chiede Bruxelles o Berlino o altre capitali. Le facciamo perché sono giuste per noi.”. Deve essere per questo, che è andato subito ad illustrarle a Berlino.
A voi pare normale, che un premier – non eletto – italiano, la prima cosa che fa, sia andare a presentare i propri provvedimenti a Berlino? E’ una nuova forma di governo, nel quale gli elettori non
contano nulla, e si va a rendere conto al proprio padrone tedesco.