Kosovo e Crimea: come l’immigrazione ti fa diventare minoranza a casa tua

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La Crimea è sempre stata una regione etnicamente diversa, e quindi conflittuale: tartari di Crimea, Karaylar, greci, armeni, bulgari, e Krymchak.

All’inizio del 18 ° secolo, i tatari di Crimea formavano una vasta maggioranza della popolazione. E sono stati maggioranza fino alla metà del 19° secolo, quando molti altri gruppi hanno iniziato a ‘migrare’ verso l’area.

Russi, ucraini, tedeschi ed ebrei.

Prima della fine del 19 ° secolo, i tatari di Crimea hanno continuato a formare una leggera maggioranza della popolazione ancora in gran parte rurale di Crimea, ma c’erano ormai un gran numero di russi e ucraini, nonché un numero inferiore di tedeschi, ebrei (compresi Krymchaks e Crimea Karaites), bulgari , bielorussi, turchi , armeni, greci e zingari.

Poi c’è stata la seconda guerra mondiale, le deportazioni di Stalin – tra cui quella della piccolissima comunità di italiani – che hanno sconvolto ulteriormente il profilo etnico della regione.

* 1760s and 1770s — 454,700 (92.6% Crimean Tatars, 4% Greeks, 3.1% Armenians, 0.3% Krymchaks and Karaites)

Queste sono le statistiche etniche dal 1795 al 2001:

* 1795 — 156,400 (87.6% Crimean Tatars, 4.3% [[Russians in Crimea|Russians]], 1.9% Greeks, 1.7% [[Roma in Ukraine|Gypsies]], 1.5% Karaites, 1.3% [[Ukrainians]], 0.8% [[Jews]], 0.6% Armenians, 0.1% [[Crimea Germans|Germans]], 0.1% [[Bulgarians]])

* 1816 — 212,600 (85.9% Crimean Tatars, 4.8% Russians, 3.7% Ukrainians, 1.4% Karaites, 1.3% Armenians, 0.9% Jews, 0.8% Greeks, 0.7% Germans, 0.4% Bulgarians)

* 1835 — 279,400 (83.5% Crimean Tatars, 4.4% Russians, 3.1% Ukrainians, 2.4% Gypsies, 2% Greeks, 1.5% Armenians, 1.1% Karaites, 0.9% Jews, 0.7% Germans, 0.4% Bulgarians)

* 1850 — 343,500 (77.8% Crimean Tatars, 7% Ukrainians, 6.6% Russians, 2% Greeks, 1.9% Gypsies, 1.3% Karaites, 1% Armenians, 1% Germans, 0.9% Jews, 0.5% Bulgarians)

* 1858 — 331,300 (73% Crimean Tatars, 12.6% Russians, 4% Ukrainians, 2.4% Greeks, 2% Gypsies, 1.8% Jews, 1.5% Germans, 1.3% Armenians, 0.8% Karaites, 0.6% Bulgarians)

* 1864 — 198,700 (50.3% Crimean Tatars, 28.5% Russians and Ukrainians, 6.5% Greeks, 5.3% Jews, 2.9% Armenians, 2.7% Germans, 1.7% Karaites, 1.6% Bulgarians)

* 1897 — 546,700 (35.6% Crimean Tatars, 33.1% Russians, 11.8% Ukrainians, 5.8% Germans, 4.4% Jews, 3.1% Greeks, 1.5% Armenians, 1.3% Bulgarians, 1.2% [[Poles in Ukraine|Poles]], 0.3% [[Turks in Ukraine|Turks]])

* 1917 — 749,800 (41.2% Russians, 28.7% Crimean Tatars, 8.6% Ukrainians, 6.4% Jews, 4.9% Germans, 2.9% Greeks, 1.6% Armenians, 1.4% Bulgarians, 0.8% Poles, 0.7% Turks)

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* 1920 — 718,900 (44.1% Russians, 26% Crimean Tatars, 7.4% Ukrainians, 6.7% Jews, 5.9% Germans, 3.3% Greeks, 1.7% Armenians, 1.5% Bulgarians, 0.8% Karaites, 0.8% Poles)

* 1926 — 713,800 (42.2% Russians, 25.1% Crimean Tatars, 10.9% Ukrainians, 6.1% Germans, 5.5% Jews, 2.2% Greeks, 1.6% Armenians, 1.6% Bulgarians, 0.6% Karaites)

* 1934 — 832,000 (44% Russians, 23.8% Crimean Tatars, 10.9% Ukrainians, 8.1% Jews, 6.1% Germans, 1.7% Armenians, 1.4% Bulgarians)

* 1937 — 996,800 (47.7% Russians, 20.7% Crimean Tatars, 12.9% Ukrainians, 5.5% Jews, 5.1% Germans, 2.,2% Greeks, 1,5% Bulgarians, 0,3% Karaites)

* 1939 — 1,123,800 (49.6% Russians, 19.4% Crimean Tatars, 13.7% Ukrainians, 5.8% Jews, 4.5% Germans, 1.8% Greeks, 1.4% Bulgarians, 1.1% Armenians, 0.5% Poles)

* 1959 — 1,201,500 (71.4% Russians, 22.3% Ukrainians, 2.2% Jews, 0.1% Poles)

* 1979 — 2,135,900 (68.4% Russians, 25.6% Ukrainians, 1.1% Jews, 0.7% Crimean Tatars, 0.3% Poles, 0.2% Armenians, 0.2% Greeks)

* 1989 — 2,430,500 (67.1% Russians, 25.8% Ukrainians, 1.6% Crimean Tatars, 0.7% Jews, 0.3% Poles, 0.1% Greeks)

* 2001 — 2,401,200 (60.4% Russians, 24.0% Ukrainians, 10.2% Crimean Tatars, 1.5% [[Belarusians]], 0.6% [[Tatars]], 0.4% Armenians, 0.2% each of Jews, Poles, [[Moldovans]] and [[Azeris in Ukraine|Azeris]])

Al di là delle simpatie che possiamo avere verso la Russia per motivi geopolitici, è evidente che la Crimea come il Kosovo ci raccontano una storia di sostituzione etnica. Gli abitanti originari, i Tatari o Tartari, che vengono lentamente sostituiti da Russi e Ucraini attraverso un processo di immigrazione sostenuto dallo Stato – prima zarista e poi sovietico che accelera il processo deportandoli – lo stesso avviene oggi in Tibet, con gli Han – i cinesi etnici – che immigrano e si sostituiscono agli autoctoni.

E’ un processo che ci deve far capire come l’immigrazione sia, in realtà, un ‘genocidio con altri mezzi’. Oggi più di allora, vista la maggiore semplicità nel movimento delle popolazioni.

E ti ritrovi, dopo un certo numero di anni, da essere ‘padrone a casa tua’, ad essere il terzo incomodo tra due popolazioni di immigrati – russi ed ucraini – un terzo incomodo che non conta nulla. E’ il nostro destino, se non ci diamo una mossa.

Per questo fa quasi tenerezza, chi organizza quella sorta di pseudo-referendum in Veneto. Tra poco, se non cambiate modello di sviluppo, se non capite che non esiste ricchezza a danno del proprio territorio e della propria identità, se non capite che la crescita del Pil è fasulla, se accompagnata dal consumo dell’ambiente e dall’arrivo di migliaia di stranieri, non ci sarà più Veneto. Non ci sarà più Italia. Lo faranno loro, il referendum, per decidere se far parte della Romania o del Marocco. Pensiamo alle cose serie, liberiamoci dallo Stato centrale per dare il potere al popolo. Non ad un altro Stato nano.

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Fonte: Identità.com