‘Condanna eterna per i reati più gravi’: scienziati studiano ‘inferno artificiale’

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Condannare un criminale a 1.000 anni in un inferno artificiale potrebbe diventare realtà.

Almeno, questa è la pretesa degli scienziati della Oxford University che hanno esplorato tecnologie controverse che potrebbero prolungare la vita umana o la percezione dello scorrere del tempo.
I ricercatori dicono che miliardi vengono investiti in tecniche che potrebbero essere utilizzate perché i criminali più crudeli vengano tenuti in vita indefinitamente in condizioni adeguate al loro crimine.

L’anno scorso, un team di scienziati guidati da Rebecca Roache ha iniziato ad esplorare tecnologie che potrebbero mantenere i detenuti in un inferno artificiale.
Secondo la loro ricerca, le imprese di detenzione potrebbero anche sviluppare farmaci che fanno passare il tempo lentamente, tanto da far percepire la condanna ad un detenuto come eterna.

Questa tecnologia potrebbe essere applicata a chi commette reati talmente orrendi per i quali, l’ergostolo o la morte sono considerati inadeguati.
‘Alcuni crimini sono così crudeli che richiedono davvero un lungo periodo di punizione, e un sacco di persone sembrano uscire da quella punizione morendo,’ ha detto Roache.

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‘Essi, per esempio, potrebbero essere nutriti e abbeverati, alloggiati in celle pulite, consentendo l’accesso a servizi igienici e impianti di lavaggio, esercizio e ricreazione,’ scrive.
Per quanto riguarda l’ingegneria umana come una delle possibili soluzioni, il dottor Roache guarda all’idea di miglioramenti sulla durata della vita in modo che una condanna a vita in carcere potrebbe durare centinaia di anni.
‘Il dottor Aubrey de Grey, co-fondatore del movimento anti-invecchiamento Sens, una fondazione di ricerca, ritiene che la prima persona che vivrà per 1000 anni è già nata,’ ha detto.
‘I benefici di tale ampliamento della durata della vita sono evidenti – ma potrebbero anche essere sfruttati per aumentare la severità delle pene’

Oltre a prolungare la vita, il dottor Roache nota che ci sono anche un certo numero di farmaci psicoattivi che distorcono il senso del tempo delle persone.
Secondo lei, potremmo non essere lontani dallo sviluppo di una pillola che dia la percezione di stare scontando una condanna a 1.000 anni.

‘Certo, c’è un opinione ampiamente diffusa che agire sul cervello di una persona è eccessivamente invasivo’, ha detto. ‘Ma potrebbe non essere necessario interferire con il cervello direttamente.’
La distorsione temporale, per esempio, è già una tecnica utilizzata negli interrogatori, dove le persone sono esposte a luce costante, o cambiamenti di luce inusuali, in modo che non possano dire che ora del giorno è.
Un altro scenario in fase di studio da parte del gruppo è ancora più rivoluzionario, e consiste nel ‘caricare’ la mente del criminale in un mondo digitale per accelerare la condanna a 1000 anni.
‘Come la tecnologia necessaria per la scansione e mappatura dei processi del cervello umano migliora, alcuni credono che un giorno sarà possibile caricare le menti umane su computer,’ dice.
Ciò significa che con una sufficiente potenza del computer, sarebbe possibile accelerare la velocità con cui una mente caricata ‘funziona’. Dando così la percezione di uno scorrimento del tempo differente da quello oggettivo. Caricare la mente di un criminale condannato accelerandone la velocità di funzionamento di un milione di volte più il normale, consentirebbe che il criminale caricato scontasse una pena di 1000 anni in otto ore e mezzo.
‘Questo, ovviamente, è molto più conveniente per il contribuente dell’estendere la durata della vita per consentire loro di servire 1.000 anni in tempo reale’, ha detto il dottor Roache.

Se vengono sviluppate queste tecnologie, si dovrebbe poi decidere quale crimine potrebbe mai giustificare la reclusione ‘eterna’.