Renzi esce dalla Camera con le ossa rotte, e non per una maratona orale oratoria con le sue olgettine, ma per mancanza di voti. Si è salvato solo perché i ministri sono accorsi in branco a votare. Il Pd è allo sbando, attaccato come una cozza alle ‘quote rosa’. Che sono state bocciate ieri, e sepolte oggi.
Se non avessero votato sottosegretari e ministri, e la legge elettorale sarebbe nata morta. Ma Renzi è morto comunque, solo che non ne ha ancora avuta notizia.
Le deputate e i loro cicisbei hanno dimostrata tutta la loro inadeguatezza, presentando un emendamento da asilo nido: la doppia preferenza di genere (un voto per i maschietti e un altro per le femminucce, roba che non esiste nemmeno in Uganda. Emendamento bocciato con uno scarto di venti voti. Emendamento che avrebbe obbligato l’elettore a votare un uomo e una donna, anche se, magari, avrebbe voluto votare due donne o due uomini. Una nuova forma di ‘democrazia’: la democrazia di genere. Di genere incostituzionale.
Rimane la totale estraniazione tra Paese reale e Parlamento: la gente muore di fame, loro pensano a spartirsi le poltrone.