Allarme Tubercolosi a Treviso: autorità hanno sottovalutato, test su 100 ragazzini

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Psicosi contagio all’istituto Il preside: «Niente panico»

Timori crescenti alla succursale di via San Pelajo, dopodomani test per oltre 100 studenti. Non ostante il preside continui a recitare il mantra «Niente panico», un po’ di sano ‘panico’, a volte, evita che i problemi divengano poi ingestibili. E’ questo il caso.

E scoppia il caso. Uno dei genitori della scuola, sull’origine della Tbc: «Quello che ci lascia un po’ perplessi è che la ragazzina in questione aveva già dei sintomi abbastanza evidenti da un po’ di tempo. Forse la famiglia ha trascurato e sottovalutato la cosa». Perché non si fanno controlli preventivi su individui ‘a rischio’? Lo sappiamo, perché.

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Intanto però, oltre a ‘tranquillizzare’, l’unica preoccupazione del preside è: «Adesso la mia preoccupazione principale riguarda i miei alunni affetti da tubercolosi: è dovere di questa scuola garantire che il loro rientro non sia traumatico, che non siano trattati come degli appestati».

Nella sola succursale, al civico 35 di via San Pelaio, sono al momento quattro gli studenti affetti da tbc.

Il problema è a monte. Nasce alle frontiere, dove i controlli sono totalmente assenti.