Italia: quelli che confondono la Nazione con lo Stato

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E sono molti. Sono ad esempio i cosiddetti ‘nazionalisti’ alla Napolitano, che vendono alle folle non plaudenti l’idea che è lo Stato, la fonte dell’italianità. E quindi, visto che è lo Stato, è italiano chiunque si trovi o nasca entro i suoi confini.

Si parla ad esempio di ‘nascita’ dell’Italia nel 1860. Come fosse un qualsiasi stato nordamericano. Ma l’Italia come nazione pre-data e prescinde lo Stato. Lo Stato è una mera burocrazia, una forma – anzi, direi una deformazione – della sostanza.

La storia dell’Italia intesa come entità culturale è millenaria. Di Italia parla Augusto, di Italia parlarono poi nei secoli bui dopo la caduta dell’Impero. Di Italia parla Dante. Parla Leopardi. E’ lì, la nostra identità, non in una bandiera o in una costituzione: non siamo americani qualsiasi. Le nostre radici sono profonde.

Alcuni personaggi che non si possono definire altro che ignoranti, parlano della Bosnia. Ma l’Italia è il paese dei campanili, non degli odii etnici, per il semplice fatto che le differenze sono sfumature d’uno stesso colore, non crepe etniche sanguinanti. Studiate la Storia, leggete libri. Non scrivete cazzate.

Il nostro nemico è lo Stato. Intesa come entità burocratica che strangola la Nazione. Roma è il male, ma non perché è Roma, ma perché è il fulcro bavoso della burocrazia. Perché è il centro che ospita i farabutti di regime. Ma gli stessi farabutti, come in una matrioska, sono nei capoluoghi di regione e di provincia. Sono nei comuni. E’ la classe dirigente che forma lo Stato che è marcia e deve essere spazzata via.

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E’ il cancro che dobbiamo uccidere. Non il corpo che ne è vittima. La nostra rivoluzione deve ridurre lo Stato al minimo. Perché è nella crescita di quest’ultimo, in questo Leviatano assetato, che riposano tutti i nostri problemi. Spezzettare lo Stato in tanti piccoli ‘Staterelli’, non farebbe che riproporre il problema diffondendolo.

L’Italia è una. Ma non perché è scritto nella costituzione, della quale non ci importa nulla, essendo scritta da uomini. Lo è per Cultura. Potrete anche smembrarla, offendendo Storia, Cultura e intelligenza, come è avvenuto per secoli, ma ha radici talmente profonde, che rimarrà nazione anche senza uno stato. Lo è oggi, non ostante uno stato osceno.

C’è un bellissimo passo della Bibbia nel quale Mosè chiede a Javeh chi sia. ‘Io sono quello che sono’, risponde.
L’Italia è quello che è.

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Fonte: Identità.com