Immigrazione: emergenza Aids e Tubercolosi a Venezia

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Venezia città di frontiera ‘grazie’ all’immigrazione. E così, gli studi più recenti confermati dall’Ulss 12 veneziana si trova a fronteggiare quotidianamente situazioni di allarme superiore a quelle di altre città, in particolare rispetto alle infezione da HIV e Tubercolosi.

Riguardo al virus HIV, ogni anno si registrano a Venezia in media 48 nuovi casi di infezione, quasi esclusivamente stranieri, e la percentuale di immigrati africani – cioè persone HIV positive provenienti da Nigeria, Ghana, Costa D’Avorio, Camerun, Burkina Faso, Senegal – è aumentata dal 1996 ad oggi dal 13% al 30% del totale. In linea con l’aumento della loro popolazione. Con una incidenza pari a oltre 30 volte quella degli italiani.

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L’elevata presenza di stranieri residenti nella provincia – pari al 12% della popolazione – ha comportato anche un allarmante aumento dei casi di tubercolosi, nella forma “riattivata”, che era stata cioè contratta in forma primaria nei Paesi d’origine e successivamente si è sviluppata in Italia come forma secondaria infettante. A smentita delle bizzarre tesi che ‘gli immigrati si ammalano in Italia’.

Nel 2012 vi sono stati 35 casi tra gli stranieri con un’età di 25-35 anni (rumeni, marocchini, indiani, cinesi, cingalesi) – 15 volte l’incidenza negli italiani – e 24 tra gli italiani tra i 60-75 anni, colpiti proprio perché a contatto con immigrati.




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