Poltronificio Renzi: la carica dei 53 sottosegretati, un gay vice della ‘sua’ Boschi e un socialista agli appalti

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Più che un rottamatore, un riciclatore. C’è di tutto nella lista dei ‘sottoministri’ partoriti dalla mente bizzarra di Matteo Renzi.
Il Consiglio dei ministri “ha nominato 44 sottosegretari, invece dei 47 di quello precedente, e 9 vice ministri, invece dei 10 precedenti, per un totale di 62 componenti del governo”. Una ‘rottamazione’, non c’è che dire.

Il vice-ministro dell’Economia sarà l’ex comunista Enrico Morando, con lui Luigi Casero (Ncd).
Gianclaudio Bressa, Pd, è nominato sottosegretario agli Affari regionali. Tre sottosegretari al ministero dell’Istruzione: Angela D’Onghia dei Popolari, Gabriele Toccafondi di Ncd e Roberto Reggi del Pd. Al sottosegretariato della presidenza del Consiglio abbiamo Luca Lotti.
Ivan Scalfarotto, quello delle adozioni gay, è sottosegretario al ministero delle Riforme e dei rapporti con il Parlamento: non è strano che Renzi abbia messo un gay sottosegretario della ‘sua’ Boschi. Il riciclato Benedetto Della Vedova è sottosegretario agli Esteri, dopo la Bonino, un altro radicale.

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Pier Paolo Baretta (Pd) sottosegretario all’Economia con Giovanni Legnini (Pd) e Enrico Zanetti (Sc). Il socialista Riccardo Nencini è il vice ministro delle Infrastrutture – ci mancava un socialista agli appalti – e affiancherà il ministro indagato Maurizio Lupi. Con Nencini Antonio Gentile e Umberto Del Basso De Caro. Domenico Rossi e Gioacchino Alfano sono i sottosegretari alla Difesa. Angelo Rughetti è sottosegretario alla Pubblica amministrazione.

Sottosegretari all’Agricoltura:Giuseppe Castiglione di Ncd e Andrea Olivero del gruppo per l’Italia. Teresa Bellanova (Pd) al ministero del Lavoro.

Enrico Costa e Cosimo Ferri sono i nuovi sottosegretari alla Giustizia. Filippo Bubbico resta vice ministro all’Interno, così come i sottosegretari Giampiero Bocci e Domenico Manzione.