Iulia Timoshenko: il viso d’angelo che ha fatto soldi predando il suo paese

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Negli anni economicamente instabili dopo la caduta dell’Urss, i collegamenti torbidi con la burocrazia erano il bene più prezioso per chi voleva fare soldi. Questi legami li avevano quelli poi definiti in Russia ‘Oligarchi’, e questi legami, in Ucraina, li aveva Iulia Tymoshenko, la paladina dei media di disinformazione di massa occidentali.

In quel periodo ha vinto appalti pubblici di grandi dimensioni e ha sviluppato un commercio ‘collaterale’ scambiando le armi in eccesso dell’arsenale militare lasciato dai sovietici in Ucraina con combustibile russo.

Ha fatto una fortuna colossale e rapida in un’epoca in cui le controversie commerciali venivano risolte con i mezzi più crudeli.

Per due anni, la sua compagnia, la United Energy Systems, ha controllato intere importazioni di gas dalla Russia. Nell’ex Unione Sovietica, i commercianti di gas potevano fare profitti colossali. Con le giuste connessioni, il gas poteva essere acquistato a ‘buon mercato’ – e venduto a prezzi di mercato con un guadagno esorbitante.

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L’obsoleta industria pesante Ucraina e gli inverni rigidi significano che il gas viene consumato in grandi quantità. La signora Tymoshenko divenne nota come la ‘principessa del gas’. E non era un complimento.

Mentre trafficava in gas, serviva come ministro dell’energia nel governo del primo ministro Pavlo Lazarenko. Durante quel periodo di due anni, qualcosa come 150 miliardi di euro – 300 mila miliardi delle vecchie Lire – secondo le Nazioni Unite, è stato saccheggiato dai conti dell’Ucraina. Il signor Lazarenko sta scontando una pena detentiva di nove anni in America per riciclaggio di denaro, frode telematica ed estorsione.
Secondo i documenti del tribunale americano – non russo o ucraino -, Lazarenko aveva assegnato a Iulia Tymoshenko, il suo ministro dell’energia, concessioni energetiche che le davano il controllo su un terzo del settore del gas in Ucraina – e circa un quinto del suo PIL di tutto il Paese.

Ma per i media di distrazione di massa occidentali, la Tymoshenko è l’immagine della Rivoluzione Arancione finanziata da un altra persona onesta, Soros, e dagli Usa – anche allora una protesta contro le elezioni presidenziali vinte dal suo rivale, Yanukovich. Anche allora cacciato.

Ma proprio sotto la sua regia come primo ministro, l’euforia della rivoluzione arancione si dissipò, al punto che gli ucraini – in preda alla disperazione – votarono ancora Yanukovich, che non è un genio.

Ora, l’Ucraina ricomincia il giro. Ma forse, stavolta, finirà male.