Ucraina: inizia la battaglia di Crimea

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Ukraine's language divide. Data source: 2001 national census. (Laris Karklis/Washington Post)

Geograficamente angli antipodi dalla capitale, dal 18 ° secolo la regione è stata parte della Russia fino al 1954, quando il Soviet Supremo dell’Unione Sovietica, su input di Kruschev, la  passò dalla Repubblica Socialista Sovietica russa  a quella ucraina, una decisione che ancora oggi è controversa. La penisola per molti versi è separata dal resto del paese: ha una propria legislatura e costituzione e circa il 60 per cento della popolazione è etnicamente russa, il resto è ucraina o composta da tatari di Crimea.

I membri della comunità russa in Crimea hanno visto gli eventi a Kiev con orrore e come un’opportunità: il caos in Ucraina potrebbe essere finalmente l’occasione di riunirsi a Mosca.

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Volodymyr Konstantinov, il presidente del parlamento della Crimea, aveva recentemente detto ai legislatori che la regione potrebbe secedere se le tensioni  fossero cresciute.

La situazione è complicata dal fatto che molti russi vedono la Crimea come parte della Russia: un recente sondaggio ha rilevato che il 56 per cento dei russi pensa alla Crimea come territorio russo. Pochi giorni fa, un  funzionario russo ha detto al Financial Times  che se l’Ucraina divenisse più caotica, le autorità dovrebbero intervenire per proteggere i russi etnici e la base navale russa nella penisola. “Se l’Ucraina rompe, si innescherà una guerra”, ha detto il funzionario anonimo al giornale. “Loro perderanno la Crimea prima [perché] andremo lì a proteggere i nostri, proprio come abbiamo fatto in Georgia”.

La battaglia di Kiev è finita. Ora inizia quella di Crimea. La guerra non sarà breve.