I ‘nomadi’ calano su Roma: vogliono riunirsi, a spese dei contribuenti

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Non bastano le migliaia di zingari che assediano la Capitale con i loro bivacchi. Non bastano le minacce alle stazioni metro e la questua aggressiva ai turisti, ora pretendono anche una palazzetto per riunirsi. Gratis.

Un congresso nazionale dei Rom, nel quale riunire alcune centinaia di rappresentanti delle associazioni ‘italiane’ di zingari a Roma: vogliono la sala della Protomoteca, e alla risposta del Comune che aveva concesso – non si capisce su quali basi – la sala Gonzaga del Comando della Polizia Municipale, minacciano: perché ci sono pochi posti a sedere.

Tutto per colpa della Ue, che tre anni fa costrinse l’Italia a recepire le indicazioni dell’Unione Europea per riunire a congresso gli zingari e avviare una sedicente ‘inclusione sociale’: soldi nostri per fare tante casette, come a Torino, Parma, Milano, Genova e Lucca.

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Secondo la Ue, questo ‘Congresso’ sarebbe una sorta di struttura ‘governativa’ – a spese nostre – con rappresentanti della Commissione Europea, del Consiglio d’Europa, Governo, Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Uffici del Governo Territoriale e delegazioni Rom.

Meno democrazia, più Rom. Fateci caso, meno i cittadini hanno voce in capitolo nel delineare il futuro delle loro nazioni, più nascono organismi come questo: non è un caso.

E’ tempo di riprendersi l’Italia.