Scandalo ‘spese pazze’ in Val d’Aosta: Pd e Pdl si fregavano di tutto

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“Operazione mazzancolle”. L’indagine sullo spreco di fondi pubblici dei consiglieri regionali della Valle D’Aosta. Con Pd e Pdl in prima linea, passando per i gruppi minori. Le indagini sono iniziate quando il Pd ha – incautamente – pubblicato su internet il proprio bilancio, spese pazze incluse.

Avranno 20 giorni di tempo per chiedere di essere ascoltati dalla Procura. Per il Pd: i consiglieri regionali Ramondo Donzel, Carmela Fontana e all’ex consigliere Gianni Rigo, Davide Avati, Claudio Latino, Ruggero Millet, Michele Monteleone, Giovanni Sandri, Erika Guichardaz, Fabio Platania, Giuseppe Rollandin e Emilio Zambon.

Alpe: capogruppo Patrizia Morelli, all’ex segretario Chantal Certan, all’ex Presidente Carlo Perrin e ai consiglieri Albert Chatrian, Roberto Louvin e Giuseppe Cerise.

Per l’Uv: Diego Empereur, Ego Perron, Osvaldo Chabod, Guido Grimod e la segretaria Giuliana Rosset. Stella Alpina, Pdl e Fédération autonomiste hanno ricevuto l’avviso tutti i consiglieri della precedente legislatura: Francesco Salzone, Dario Comé, Marco Viérin e Andrè Lanièce, Cleto Benin, Massimo Lattanzi, Enrico Tibaldi, Alberto Zucchi, Leonardo La Torre e Claudio Lavoyer.

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Le spese. A partire da vino e cene di lusso (dove venivano spesso richieste le mazzancolle) fino all’acquisto di carne di capra, di un motorino e all’ingaggio di 24 attori per la Festa della Calabria – essenziale in Val d’Aosta – per un totale di 40mila euro di spese totali.

In tutto sono 34 gli indagati. Massimo Lattanzi, coordinatore di Forza Italia, come gestore del conto da quale venivano poi distribuiti i soldi. Alcuni consiglieri versavano i soldi direttamente sui propri conti correnti.

Massimo Lattanzi, ex capogruppo regionale del Pdl della Valle d’Aosta e attuale coordinatore di Forza Italia, è accusato di peculato e di finanziamento illecito ai partiti. Da quanto emerge dal dossier della Procura di Aosta, tra le voci voci in uscita nel conto corrente bancario gestito dal capogruppo del Pdl, nel quale la Regione ha versato complessivamente 320 mila euro di contributi per l’attività istituzionale, figurano diverse spese “sospette”.

Tra queste una festa con buffet per la presentazione del settore agonistico della propria squadra di calcio, lo Charvensod, costata 3mila euro, una trasferta (viaggio, vitto e alloggio) a Romain occasione di una manifestazione del Pdl, un assegno a un amico ristoratore in difficoltà per il fittizio pagamento di servizi mai resi. E ancora, il pagamento di 2.000 euro della parcella di un noto avvocato aostano per una prestazione a favore di familiari e un assegno intestato a un altro consigliere regionale che lo ha girato per la “restituzione di un prestito” personale. Infine, tra le uscite del bilancio del gruppo consiliare del Pdl, ci sarebbe anche una serie di “gesti di solidarietà”: 1.000 euro a un comitato di quartiere, 1.100 euro a sostegno di un’associazione sportiva dilettantistica e 1.500 euro a sostegno dell’attività di un comitato referendario.