Letta, un anno di governo e 149 morti: mattanza di imprenditori

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Sono stati 149 i morti per crini del 2013. Tutti italiani che si sono tolti la vita per motivi economici, perché non arrivavano a fine mese.
Si tratta di un suicidio ogni due giorni e mezzo. I dati vengono da Link Lab, Laboratorio di ricerca socio-economica dell’Università degli Studi Link Campus University. Quasi il doppio rispetto al 2012, quando le “vittime della crisi” furono 89.

La maggior parte di loro, circa la metà, erano imprenditori, il doppio rispetto al 2012, quando furono 28, i proprietari di aziende a togliersi la vita per disperazione.

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Da Sud a Nord, senza differenze geografiche, il numero dei suicidi per ragioni economiche è salito vertiginosamente e interessa strati sempre più ampi della popolazione. Da imprenditori che non riescono a pagare i dipendenti fino ai dipendenti stessi, che non percepiscono più uno stipendio o che, oppure, non riescono a stare dietro alle troppe tasse. Oppure non riescono a gestire la perdita del lavoro, e si tolgono la vita.

Preoccupante e significativo anche il numero dei tentati suicidi: sono infatti 86 le persone che nel 2013 hanno provato a togliersi la vita per motivazioni riconducibili alla crisi economica, tra cui 72 uomini e 14 donne, contro i 48 casi complessivi registrati nel 2012.

Ovviamente, quasi metà dei morti sono sulla coscienza di Monti. Renzi, vista la sua evidente inadeguatezza, batterà il record di entrambi.