Svizzera, ritorsione mafiosa della UE. Bloccate trattative sull’elettricità

Vox
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Dopo il referendum svizzero contro l’immigrazione di massa, arriva la ritorsione, in stile mafioso, da parte dell’Unione Europea. Evidentemente a Bruxelles non hanno particolare ammirazione per gli strumenti di democrazia diretta e per le scelte legittime dei cittadini. La portavoce dell’esecutivo europeo Pia Ahrenkilde, ha comunicato che la Ue non prevede di proseguire il negoziato con la Svizzera sull’elettricità “alla luce della nuova situazione che si è venuta a creare” dopo il voto che è “una potenziale violazione” degli accordi. 

La Commissione Ue ha cancellato la riunione prevista per il 17 febbraio:  ”Alla luce della situazione attuale non è previsto per il momento nessun negoziato tecnico”, ha detto la portavoce della Commissione, aggiungendo che il negoziato sull’elettricità con Berna ”è logicamente legato anche alle questioni istituzionali”. Da alcuni anni, precisamente dal 2007, sono in corso trattative per l’ingresso della Svizzera nel mercato unico dell’elettricità, cosa che consentirebbe al paese elvetico di partecipare alla Borsa elettrica e di utilizzare le reti comunitarie.

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Quale sia il legame tra una simile questione e la legittima scelta di porre un freno all’immigrazione di massa, è poco chiaro. Sembra una pura ritorsione in stile mafioso.  Marine Le Pen, leader del Front National francese, proprio ieri ha definito l’UE come una megastruttura antidemocratica pronta a ricattare la Svizzera. Ha avuto ragione. La realtà è che utilizzeranno ogni mezzo a loro disposizione per intimidire e minacciare chi in Europa si oppone, anche solo democraticamente, all’immigrazione di massa. Hanno paura di perdere il controllo della situazione. Alla fine perderanno.