Lettera ad una ragazza morta

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Muore a 18 anni perché non ha i soldi per il dentista

G. Se tu fossi stata profuga, non saresti morta. Vedi, ragazza che non diventerà mai donna, se tu non fossi stata italiana e fossi venuta dal mare, ti avrebbero curata i volontari un tanto al chilo delle associazioni.

Ti sarebbero ‘spettati’ 45€ al giorno con vitto e alloggio. E cure gratis. Perché l’immigrato è sacro. Come la vacca, per gli indù. E quel dente, quel maledetto dente, lo avrebbero curato. Curano persino gli assassini.

Se tu fossi stata profuga, non saresti morta. E oggi non saresti distesa, lontana dai suoni della tua gioventù. Avresti una casa. E tanti ‘volontari’ che ti girano intorno.

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E se anche tu fossi morta, oggi, in tanti parlerebbero di te. Preti, vescovi, forse anche uno dei due Papi. E le televisioni. E i politici farebbero corteo intorno alle tue spoglie. Non che la terra ti sarebbe più lieve, ma forse, la rabbia avrebbe un ricordo a cui aggrapparsi.

Ma tu non sei, tu non eri profuga. Italiana nascesti. E da italiana sei morta. Dimenticata. Ma non da tutti.

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Fonte: Identità.com