La procura di Torino ha chiesto la condanna a 9 mesi del leader 5 Stelle, nell’ambito del processo ai No Tav per la violazione dei sigilli alla baita Clarea, in Valsusa, un presidio che era stato messo sotto sequestro per abuso edilizio e utilizzata come presidio dai No Tav, che avevano più volte rimosso i sigilli.
L’Italia è una colata di cemento di abusi edilizi – miss 1243 case ne ha almeno metà che erano abusive – e le procure si guardano bene da muovere un dito. Poi, usano questo pretesto per reprimere il dissenso.
“Il sistema giustizia sta crollando, se la prendono con gli inermi applicandola ai massimi livelli. I No Tav sono persone perbene e non hanno mai fatto male a nessuno”, aveva detto Grillo in una delle sue apparizioni in Aula durante il processo.
Visto che Grillo non era fisicamente a ‘rimuovere’ i sigilli, deve essere uno dei tanti psico-reati di incitazione utilizzati da giudici e politici per reprimere il dissenso.