Profugo ricoverato per ‘depressione’ vuole essere mantenuto

Vox
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Questa notizia è assolutamente imperdibile, descrive perfettamente la situazione attuale.

C’è un’associazione – una delle solite che fa dell’immigrazione il proprio core business – dal nome che è tutto un programma ‘Diritti per tutti’, che ci delizia con una notizia che sembra uscita da una barzellette.

La ‘vicenda di Mohammed’, come la chiamano loro con tono tragico, che abita nella casa occupata di via Marsala. Arrivato in Italia dalla Libia ormai tre anni fa, approfittando della scaramuccia gheddafiana.

Dopo essere vissuto a spese dei contribuenti – 45€ al giorno più 500€ di liquidazione finale – a Montecampione, era venuto il tempo di tornare a casa sua. Dove non c’è alcuna guerra. E invece no, vive in una casa occupata. Ma la parte più divertente deve ancora venire.

Mohammed, classe 1990, è ‘depresso’. Il 6 gennaio – dicono lui e l’associazione in una conferenza stampa quasi comica – ha avuto un crollo psicologico, è stato accompagnato dagli attivisti al pronto soccorso del Civile di Brescia e una settimana dopo all’ospedale di Montichiari, dove ha trovato uno psichiatra che ne ha disposto il ricovero – sempre a spese nostre – per ‘crisi di depressione’.

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“Abbiamo subito segnalato la questione alle istituzioni competenti, dalle cooperative di assistenza sociale ai referenti del tavolo prefettizio, che quindi sono state consapevoli sin dall’inizio della vicenda”, afferma l’associazione con tono serioso.

Diritti per tutti chiede alle istituzioni di «assumersi le proprie responsabilità in occasione della nuova riunione del tavolo interistituzionale della Prefettura, perchè noi non possiamo sostituirci agli operatori sanitari o alle figure competenti, l’associazione non è uno Sprar. Mohammed ha un permesso per motivi umanitari, e le carte in regola per essere accolto una delle apposite strutture istituzionali sul territorio», a spese nostre, perché è depresso.

Il caso di Mohammed «rimanda alla questione generale dei profughi, abbandonati a loro stessi dalla fine del progetto governativo nazionale. L’occupazione di via Marsala ha risposto ad al bisogno primario del tetto sopra la testa, ma non può offrire soluzioni adeguate a persone che sono in situazioni di vulnerabilità», prosegue l’associazione.

Valutazione rilanciata da Charles Dominique, ‘profugo’ dal Ghana – noto paese in guerra – costretto dalla guerra ad abbandonare la Libia. E dopo tre anni è sempre qui, perché lui, ghanese, era in Libia al momento della lite tra libici: «Chiedo alle istituzioni di intervenire perchè oggi la depressione ha colpito Mohammed, domani può colpire me o gli altri che vivono nella casa: grazie all’aiuto dell’associazione e dei bresciani oggi abbiamo vestiti, ma non abbiamo lavoro né soldi: non possiamo vivere così».

Dobbiamo ridere?




Un pensiero su “Profugo ricoverato per ‘depressione’ vuole essere mantenuto”

  1. Non se ne puo’ più’!!!
    Poi anche una bella pensioncina!!!
    Poverrino!!!!!!!
    Poi anche i bigne’ al cioccolato!!!
    Una grattatina alla schiena!!!
    Un bel mignottone e champagne.(per alzare il morale).
    A dimemticavo ……. Rutto libero.
    Viva li tagliani. Cosi’ buoni. Cosi’ comprensivi.
    COSI’ COGLIONI!!!!!!!
    Ma annatevelo’ a pija ner culo al paese vostro.
    Tanto il volo e’ a gratisss.
    Adesso devo caca’, passame …….
    la carta ……. della dignita’sui diritti umani.
    E adesso annatevene tutti affanculo. A eee……
    ricordatevi di ricongiungervi ai vostri parenti.
    Cosi’ per il secondo e ultimo viaggio ci siete tutti!!!
    Non sia mai che vi perdiate la famiglia!!!!!!!
    Naturalmente l’associazione e amici sono invitati a
    seguire il gruppo. Obbligati direi!!!!!!! Anche loro con
    tutta la famiglia!!!!!!! Senno’!!!!!!! Che ci state affare!!!!!!!
    Le cose fino in fondo si fanno.
    Ah un’altra cosa…….quando arrivate….. non scrivete!!!!!!!

I commenti sono chiusi.