Francesi pronti a smembrare Galbani, a rischio due stabilimenti e 226 lavoratori

Vox
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Come ha detto Letta, ‘non importa il passaporto di un’azienda’. E infatti, il gruppo francese Lac­ta­lis della fami­glia Besnier vuole chiu­dere due sta­bi­li­menti: la Gal­bani di Cara­vag­gio (Ber­gamo) e la Cade­mar­tori di Intro­bio (Lecco), spe­cia­liz­zata in Gor­gon­zola e Taleg­gio e situata vicino a grotte natu­rali di stagionatura.

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Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil hanno pro­cla­mato lo stato d’agitazione nel gruppo, con­tro una deci­sione che sacri­fi­che­rebbe 226 posti di lavoro. Il piano indu­striale del gruppo fran­cese, che nel 2011 ha sca­lato Par­ma­lat, pre­vede la ridi­stri­bu­zione dei volumi pro­dut­tivi a Casale Cre­ma­sco (Cre­mona), Cer­tosa di Pavia e Cor­teo­lona (Pavia), dove ver­reb­bero ricol­lo­cati i lavo­ra­tori, con per­cor­renze medie supe­riori ai 50 Km per il trasferimento.

«Que­sta deci­sione modi­fica sostan­zial­mente la stra­te­gia di Lac­ta­lis, inter­ve­nendo modo dra­stico sulla strut­tura Lactalis-Galbani in Ita­lia», denun­ciano i sin­da­cati. Lac­ta­lis, già tito­lare del mar­chio Pre­si­dent, è pre­sente in Ita­lia dal 2006, con l’ingresso in Gal­bani e la suc­ces­siva acqui­si­zione dei mar­chi Inver­nizzi, Cade­mar­tori, Loca­telli e Vallelata.