Bambino contagiato con Tbc-multiresistente in classe di stranieri: serve farmaco da Usa

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Milano – E’ una notizia che mette i brividi: “Occorre un farmaco dagli Stati Uniti per salvare un bambino di 12 anni affetto da TBC multiresistente, ma la richiesta non viene approvata in Regione Lombardia perché pare ‘non si possa fornire un farmaco per uso compassionevole in pediatria’” – lo dichiara Maria Teresa Baldini, Consigliera Regionale della Lista Civica Maroni, nonché medico di professione, riportando una delle risposte di un dirigente della Regione Lombardia.

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Questo contagio – prosegue la Baldini – viene dai Paesi dell’Est Europa e sta preoccupando la Comunità Scientifica che chiede l’intervento urgente delle Istituzioni per risolvere casi che oramai sono incontrollabili, casi rari ma potenzialmente mortali. Anche se al momento nessuno è a rischio perché il ragazzino affetto da TBC è isolato a domicilio, occorre reperire questo farmaco il prima possibile affinchè la malattia possa regredire. Ma è possibile che in Italia non vengano urgentemente fatti dei controlli sanitari adeguati? – chiede la Baldini -. Qui stiamo parlando di un bambino di 12 anni che ha frequentato una scuola con persone straniere che non hanno subìto controlli sanitari appropriati, bambini nomadi che spesso dopo solo 15 giorni non sono più rintracciabili. Sono inutili i soldi spesi dalla scorsa giunta per gli opuscoli formativi, fatti bene tra l’altro, su TBC – afferma con ironia la Baldini -. I soldi vanno spesi in altro. Bisogna conoscere chi frequenta le scuole. Serve uno screening ai bambini provenienti dai paesi endemici per TBC – conclude la Baldini – perché la malattia nei primi anni di vita può evolvere in casi clinici molto gravi e Regione Lombardia dovrà attivarsi per trovare una soluzione.