Emilia Romagna: pioggia di soldi per gli immigrati, oltre 6 milioni di euro per tenerli in hotels

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L’Emilia-Romagna non risarcisce i terremotati e latita nei confronti degli alluvionati, ma è molto ‘generosa’, nei confronti dei clandestini.

In totale sono circa 6 milioni e 300mila euro i contributi ottenuti dal Governo che la Regione intende utilizzare per mantenere in hotels e strutture che loro definiscono ‘adeguate’, qualche migliaio di clandestini (profughi, secondo la vulgata corrente).

Di questa pioggia di denaro, circa 1 milione nella provincia di Ferrara. Un milione e 300 mila euro, per l’esattezza.
Che serviranno a finanziare alcuni progetti messi su da associazioni che fanno dell’immigrazione un business: 2 riguardano clandestini con disagio mentale e/o disabili (i Kabobo per essere onesti), 1 è rivolto a minori non accompagnati richiedenti asilo (come questo) e 14 a richiedenti o titolari di protezione “ordinari”. ‘Richiedenti’. Anche Kabobo era ‘richiedente’. La stragrande maggioranza di questi ‘richiedenti’, si vede poi respinta la richiesta perché provenienti da paesi dove non è in atto alcuna guerra. Ma intanto, per mesi e mesi, noi li manteniamo a 45€ al giorno per uno.

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“Siamo molto soddisfatti per questo risultato – dice l’assessore regionale alle Politiche sociali Teresa Marzocchi – , che vede un notevole posizionamento dell’Emilia Romagna in graduatoria: ben 4 progetti compaiono tra i primi 10 a livello nazionale, e 7 tra i primi 20, con il progetto di Parma al primo posto e quello di Ferrara al terzo. Altra caratteristica dell’Emilia-Romagna – aggiunge l’assessore – è l’omogeneità dell’accoglienza sul territorio, con almeno un progetto Sprar in ogni ambito provinciale. Una scelta netta verso un modello di accoglienza diffusa e decentrata, decisamente più efficace ed economico rispetto al modello dei grandi centri collettivi, contando sulla disponibilità degli enti locali e delle organizzazioni del terzo settore”.

Questo risultato “è anche il frutto – prosegue Marzocchi – del contributo di questa Regione (e, più in generale, del lavoro delle Regioni) per l’emergenza Nord Africa, ed è frutto del lavoro fatto in questi mesi con il Tavolo di coordinamento nazionale convocato dal ministero dell’Interno. Prima lo Sprar prevedeva 3 mila posti per l’accoglienza: dopo l’emergenza Nord Africa, dopo il lavoro del Tavolo nazionale, e grazie al contributo delle Regioni, ora siamo arrivati a una rete che può avere fino a 18 mila posti”.

In totale, i posti finanziati in Emilia Romagna sono 527 (72 a Ferrara). Oltre a questi sono previsti anche 163 posti “aggiuntivi” che i progetti metteranno a disposizione su richiesta del servizio centrale (per esempio, in caso di arrivi massicci). Per la prima volta, inoltre, è presente sul territorio regionale un progetto, in collaborazione tra i Comuni di Bologna e Ferrara, dedicato all’accoglienza di minori non accompagnati richiedenti asilo. Con il precedente bando Sprar (valido per il triennio 2011-2013) i posti finanziati in regione erano stati in totale 307 (su 13 progetti), i contributi ministeriali assegnati 3 milioni 150 mila euro.

Sono ‘molto soddisfatti’, di avere sperperato denaro pubblico mantenendo clandestini e procurando nuova manovalanza criminale alle bande presenti nelle città dell’Emilia e della Romagna.




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