Come in Cina: gli vietano di presenziare al suo processo!

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Il perseguitato politico Mirko Viola – non importa per quali idee, le idee non possono e non devono essere reato in democrazia – dopo mesi di galera, poi gli arresti domiciliari e ancora la galera per avere scritto una lettera a chi-non-si-deve-scrivere, è da circa un mese di nuovo ai domiciliari.

Oggi, cosa inaudita in uno stato di diritto ed ennesima evidenza della ‘stranezza’ del procedimento nei suoi confronti, non potrà nemmeno presenziare al suo processo di appello. Non ha, infatti, ricevuta l’autorizzazione da parte della corte per essere presente all’udienza del 27 gennaio a Roma. Senza autorizzazione rischia l’arresto per evasione.

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Processato in contumacia, suo malgrado.

Accadesse in Cina sarebbe normale. Se per caso accadesse in Russia, i giornali-che-contano ne farebbero un esempio di barbarie, subito, quella fantomatica associazione chiamata Amnesty organizzerebbe una qualche fiaccolata, ma succede in Italia, ad uno brutto, sporco e cattivo. E allora va bene così.

Ma ricordate, non si può scegliere quali idee è lecito esprimere. Un secondo dopo, si è scelta la strada della tirannia.




2 pensieri su “Come in Cina: gli vietano di presenziare al suo processo!”

  1. Mirko Viola tu per me sei un martire, io vorrei avere anche solo la metà del coraggio che hai tu. Sei un fiore raro, per tutto quello che hai dimostrato di valere meriteresti di essere studiato nelle scuole. Onore a te.

I commenti sono chiusi.