Repubblica: ‘Italiani razzisti, perché pensano immigrati siano troppi’

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Nessuno purtroppo ha il coraggio di dirlo apertamente, eppure l’Italia è un paese razzista. A certificarlo non è solo la vigliacca campagna ochestrata dalla Lega nord di Matteo Salvini e Roberto Maroni sul ministro “orango” della “negritudine” Cecile Kyenge, ma la diffusa e sorridente “comprensione” che il paese tributa alle incredibili intemperanze leghiste; che trovano persino diffusa eco pseudo-goliardica (vedi, per tutte, la presunta boutade da bar dell’ex sottosegretario forzitalico Jole Santelli). Ma soprattutto sembrano indiscutibili gli ultimi dati pubblicati dal Censis nel Rapporto sulla situazione sociale del paese.
Il volume tradizionalmente curato da Giuseppe de Rita e Giuseppe Roma viene aperto ogni volta il giorno della pubblicazione per ricavarne un titolo di giornale e poi purtroppo abbandonato ad impolverarsi, senza che nessuno si prenda la briga di andare a sfogliarlo. l’edizione 2013, pubblicata in dicembre, al tema del razzismo dedica un intero capitolo intitolato non a caso “Stiamo diventando razzisti?”
Se si procede nella lettura oltre il titolo, si può tranquillamente abolire il gerundio e il punto interrogativo: “Sì, siamo razzisti”. In fatti il Censis ci rivela che appena il 17,2 per cento degli italiani afferma di trovare “comprensione” e di avere un approccio “amichevole” nei confronti degli immigrati; quattro italiani su cinque si dividono invece tra “diffidenza” (60,1 per cento), “indifferenza” (15,8) e “aperta ostilità” (6,9). mentre due italiani su tre (65,2) pensano che gli immigrati in Italia siano troppi.
Oltre la metà della popolazione (55,3 per cento) ritierne che nell’attribuzione degli alloggi popolari, a parità di requisiti, gli italiani dovrebbero essere inseriti in graduatoria prima degli immigrati e circa la metà pensa che in scarsità di lavoro sia giusto dare la precedenza agli italiani nelle assunzioni. “Questi atteggiamenti – chiosa il Censis – trovano riscontro in concreti atti di discriminazione da parte delle amministrazioni pubbliche”. Così alcuni comuni adottano provvedimenti per limitare l’accesso degli immigrati alle mense scolastiche, alle case popolari, ai sussidi di disoccupazione ed ai bonus bebè. Tutti provvedimenti poi bocciati dai tribunali perché palesemente discriminatori.
Questo è per il Censis un razzismo “che monta dall’alto” e che trova nelle preoccupazioni legate alla crisi un pericoloso brodo di coltura. Un “fondo torbido” sul quale poggiano le relazioni interetniche nel nostro paese. cioè il razzismo nella sua veste peggiore, che può innescare “vere tragedie”, come negli anni Trenta.
Questo è il terreno sul quale spregiudicatamente lavorano gli irresponsabili alla Salvini, puntando per risalire la china delle ruberie allo Stato che li hanno visti tra i principali protagonisti ad accentuare il rischio di un irrigidimento nei rapporti tra le varie etnie e dell’acuirsi di atteggiamenti di intolleranza.
Un Ku Klux Klan all’italiana, che “monta dall’alto”. Proprio quello che ci mancava.

Scrive così, tale Alberto Statera, su la Repubblica, 20 gennaio 2014. Questo è il milieu culturale dei giornali italiani.

Sembra che i matti abbiano preso possesso del manicomio. In quale altro modo si può descrivere chi legge in negativo il fatto che una maggioranza degli italiani ritenga ‘troppi’ – dato oggettivo – gli immigrati, e creda che, in generale, per l’assegnazione di una casa o di un lavoro, soprattutto in una situazione come quella attuale, andrebbero privilegiati gli italiani?

Queste sono posizioni normali. Dove, se non in Italia gli italiani dovrebbero essere privilegiati? C’è questo patologico e molto ‘religioso’ senso che ‘privilegiare’ la propria gente sia ‘peccato’. Follia da mentecatti dell’accoglienza.

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E’ evidente che problematiche ‘plebee’ come una casa e un lavoro non tocchino i commentatori del giornale svizzero: dategli le brioches.

Da notare poi come queste prostitute dell’accoglienza contraddicano se stesse mentre scrivono. Prima criticano l’italiano medio che pensa – razzista – gli immigrati siano troppi; poi, si preoccupa perché c’è la crisi – ergo, gli immigrati sono troppi rispetto al reale bisogno economico – e questo è un ‘brodo di coltura’ per i ‘razzisti’. Mettete d’accordo i vostri pochi neuroni. Anche quelli pagati per non capire.

Siamo al mondo alla rovescia. Un mondo al quale non ci arrenderemo mai. Un mondo che deve tornare a girare dalla parte giusta.

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Fonte: Identità.com