Pakistan: ‘britannico’ condannato a morte perché si crede Maometto

Vox
Condividi!

Attivisti per i diritti umani hanno chiesto il rilascio immediato di un uomo condannato a morte in base alle leggi sulla blasfemia in Pakistan.

Un giudice lo ha condannato giovedì in  un processo per esserci spacciato per Maometto.
L’uomo, un pakistano che ha la cittadinanza britannica, è stato arrestato nel 2010 a Rawalpindi, vicino alla capitale Islamabad, perché proclamava di essere il profeta Maometto in lettere inviate a vari funzionari, secondo la Procura.

L’uomo soffre di malattia mentale. E del resto, anche il vero Maometto, tanto bene non doveva stare, se credeva di scrivere sotto dettatura di Dio.

Vox

Decine di persone vengono arrestate in Pakistan in base alle leggi sulla blasfemia del paese, che portano a sentenze di ergastolo o alla pena di morte.

Asghar, un cittadino ‘britannico’ di nazionalità pakistana, è tornato in Pakistan nel 2010 dopo essere stato trattato per schizofrenia paranoide a Edimburgo.

Un altro cittadino ‘britannico’,  anche lui molto ‘british’, Masud Ahmad, della setta Ahmadi, fu imprigionato nel novembre 2012 per avere recitato un brano del Corano, un atto proibito per gli Ahmadi in base alle leggi sulla blasfemia del paese.