Dopo la demolizione delle prime baracche – per la quale i Rom hanno ricevuto la paghetta dal Comune – gli zingari hanno cominciato il trasloco in una struttura residenziale a spese dei cittadini torinesi. Un’operazione guidata dalla Prefettura di Torino che entro la fine dell’anno vedrà praticamente tutti gli ospiti attuali del campo nomadi abusivo di Lungo Stura Lazio, trasferirsi in case popolari o ‘private’. Circa 800 individui che andranno a superare in graduatoria tutti gli italiani e si prenderanno le case popolari disponibili. Ufficialmente dovranno pagare un affitto, ma sappiamo come poi va a finire.

I soldi sono i famosi 5 milioni di euro destinati da Fassino agli zingari. Fondi messi a disposizione dal Ministero dell’Interno e che, invece di essere utilizzati per sgombero, demolizione e rimpatri, vengono utilizzati per far rimanere i Rom a Torino.

In cambio, si fa per dire, i capifamiglia dovranno firmare un ‘patto’.

Le operazioni saranno seguite dalla cooperativa Valdocco, capofila del progetto, oltre a Terra del Fuoco, Aizo, Liberi Tutti, Strana Idea e Cri comitato provinciale. Tutte associazioni che fanno di immigrati e zingari il loro core business.

http://identità.com/blog/2014/01/25/le-marchette-dei-sindaci-ai-rom-vietato-parlarne/