Le 85 persone più ricche del pianeta possiedono la stessa ricchezza del 50% più povero (o meno ricco) della popolazione globale.
Questi 85 ricchissimi sono una piccola parte dell’1% più ricco del pianeta, che insieme detiene circa il 46% della ricchezza globale, ovvero 110.000 miliardi dollari – 65 volte la ricchezza complessiva della metà più povera della popolazione, che, tutta insieme, possiede circa 1.700 miliardi dollari, circa lo 0,7% della ricchezza mondiale. La stessa quantità posseduta dalle 85 persone più ricche del mondo.
Lo rivela uno studio che evidenzia come la Globalizzazione – e il suo fenomeno parallelo dell’immigrazione – sia un potente volano nella concentrazione della ricchezza. ‘Winner take all’, lo definì in modo brillante un economista americano come titolo di un suo libro sull’argomento. Un’idrovora che succhia ricchezza dalla classe media occidentale distribuendola verso l’alto: le nuove élites globali che non hanno nazionalità. Oligarchi senza cittadinanza.
Più un paese è multietnico, più è ampia la diseguaglianza sociale e più la classe media tende a scomparire. La percentuale di reddito detenuta dal più ricco 1% negli Stati Uniti è cresciuta di quasi il 150% dal 1980, arrivando a detenere una ricchezza del 20%. Quella piccola élite ha guadagnato il 95% della ricchezza prodotta dal 2009, dopo la crisi finanziaria, mentre il 90% degli americani è diventato più povero. La quota di ricchezza posseduta dal più ricco 1% è salita in tutti i 26 paesi monitorati dai ricercatori tranne due.
Per fare un raffronto, lo stesso studio informa che, in Italia e Giappone, l’1% più ricco detiene circa il 9% della ricchezza. Nel Regno Unito e in Germania circa il 12%.
