Un paese allo sbando. Nel 2012, in Italia, è stata commessa una rapina in abitazione ogni minuto. Sono state 240 mila in tutto. Con una crescita del 114%. Frutto dei continui indulti e svuotacarceri. Frutto di una politica lassista che vede gli sbarchi in continuo aumento e la presenza di clandestini, primi in questo tipo di reati, ormai padroni delle città.
L’analisi è stata compiuta da Transcrime, istituto di criminologia dell’università Cattolica di Milano in base a numeri del ministero degli Interni. Statistiche, come quelle che riguardano i crimini commessi dagli immigrati, e non percezioni costruite mediaticamente com l’inventato ‘femminicidio’.
E non è un caso che il fenomeno sia particolarmente grave al Nord – dove la presenza di immigrati è maggiore.
E i numeri indicano che l’impennata è proseguita anche nel 2013: nei primi 6 mesi dell’anno, secondo una ricerca dell’associazione di proprietari immobiliari Confabitare, a Bologna i furti sono aumentati del 30,3%, a Milano del 29, a Torino del 26 e a Roma del 25. La Questura di Firenze ha giorni fa lanciato l’allarme: nella città di Renzi, furti e rapine stanno crescendo a livello esponenziale.
Secondo Dugato è sbagliato attribuire le razzie porta a porta alla crisi economica: «Proprio per la ragione a cui si accennava poco fa. Questo reato richiede un’abilità che non si improvvisa. Chi si trova dalla sera alla mattina senza un lavoro e senza un reddito e tenta il colpo della disperazione è più probabile che si inventi scippatore, rapinatore o ladruncolo da supermercato».
