“Io dormo qua, devono portarmi via le forze dell’ordine”. E’ la prostesta del capogruppo della Lega a Palazzo Madama Massimo Bitonci che ha occupato, insieme a tutti i senatori leghisti, l’ufficio di presidenza per protestare contro l’abrogazione del reato di immigrazione clandestina, contenuta nel decreto “Svuotacarceri” – decreto che inoltre, libererebbe qualche migliaio di stupratori, rapinatori e ladri di Stato – all’esame dell’Aula.
“Stracciato il regolamento del Senato, se non esistono più regole salta la democrazia: questa mattina in Aula del Senato mentre si sta facendo discussione generale di un altro provvedimento, quello sulle demolizioni edilizie abusive, Grasso assente, la presidenza di turno, Fedeli, decide in maniera del tutto arbitraria l’inversione dell’ordine del giorno senza che ci sia stato un voto e rifiutando di dar voce a interventi”, ha tuonato Bitonci, “Di fatto torna così al primo punto lo svuotacarceri, evidentemente scomparsa, chissà con quale miracolosa cura o intervento divino, l’afonia del relatore Casson. Ma la Lega non ci sta: le regole vanno rispettate. I senatori della Lega occupano per protesta gli uffici del presidente Grasso e chiediamo l’impeachment di Grasso per mancato rispetto regolamento del Senato”.
In Aula, intanto, avanti con l’ostruzionismo: ogni senatore del Carroccio interverrà su ciascun emendamento presentato, per dichiarazione di voto, nei tempi previsti dal regolamento, ovvero di 10 minuti l’uno. All’iniziativa della Lega, che ha presentato 250 proposte di modifiche al provvedimento, risponde il capogruppo del Pd, Luigi Zanda, fanatico dell’accaoglienza che osserva: ”Basta un rapido calcolo per comprendere che nell’arco della giornata non arriveremo ad approvare che una piccola parte del provvedimento. Chiedo perciò l’immediata convocazione di una conferenza dei capigruppo affinché si decida il contingentamento dei tempi oppure che consenta di proseguire i lavori dell’Aula tutta la giornata e tutta la notte se necessario”. Ha fretta di regolarizzare milioni di clandestini.