SEL: ‘Ai figli solo il cognome della madre’

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Che la questione di lana caprina sul ‘cognome’, non fosse dettata da un genuino desiderio di ‘libera scelta’, ma da un patologico desiderio di ‘eliminare il Maschio’, lo abbiamo subito evidenziato. Ora è ufficiale.

Sel, un gruppuscolo di deputati quasi tutti abusivi, ha presentato la sua proposta di legge: dare al figlio, solo il cognome della madre. Non poteva venire altro da un partito composto da donni e uomine.

dei genitori sul cognome da attribuire ai propri figli, in caso di disaccordo, prevalenza al cognome della madre. Quando poi il figlio diventerà maggiorenne, potrà scegliere liberamente se cambiare cognome.

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E’ questa infatti la proposta di legge presentata dall’on. Marisa Nicchi, capogruppo Sel in Commissione Affari Sociali.

La proposta di legge di Sel, continua l’on. Nicchi, prevede che al momento della nascita del figlio, i coniugi potranno scegliere liberamente quale cognome attribuire al proprio figlio. In caso di disaccordo tra i coniugi, sarà prevalente il cognome della madre.

Una possibilità, questa, che avvicina l’Italia al resto del mondo. Basti pensare al neoeletto sindaco di New York, che ha legalmente cambiato il cognome, prendendo quello della madre, De Blasio, soltanto nel 2001, conclude l’on. Nicchi.

In nessuna parte del globo, tranne forse qualche isola abitata da cannibali, accade quello proposto dai simpatici burloni di Sel. E rifarsi sempre al ‘mondo’, è comunque una tendenza piuttosto provincialotta. Da Marx a De Blasio, un declino culturale piuttosto disarmante.




2 pensieri su “SEL: ‘Ai figli solo il cognome della madre’”

  1. La questione dell’attribuzione del cognome materno al figlio può avere un senso nell’ambito delle coppie di fatto non coniugate, mentre se un bambino nasce all’interno di una coppia di genitori legalmente coniugati, si scatena un perverso e distorto meccanismo, per nulla sensato.

    Quando il signor “x” e la signora “y” contraggono matrimonio, anche se solo formalmente, la signora “y” diventa e accetta di diventare la signora “x”, quindi che senso ha in questo caso decidere di attribuire a un eventuale figlio il cognome da nubile della madre? Nessuno.

    Discorso diverso invece per una coppia di fatto, dove il signor “x” e la signora “y” non contraggono matrimonio e rimangono rispettivamente celibe e nubile, dunque la signora “y” rimane tale, anche simbolicamente. In questo caso dunque, la facoltà di attribuire il solo cognome materno o il doppio cognome a un eventuale figlio, può anche starci, ma deve rimanere una decisione che devono liberamente prendere i genitori e non il legislatore.

    Purtroppo le ingerenze in materia di diritti civili da parte dell’ Unione Sovietica Europea non tengono conto del buon senso e delle tradizioni culturali dei singoli paesi membri, e per questo l’Italia rischia di assimilarsi in peggio agli altri paesi, culturalmente distanti dal nostro, rinunciando alla propria identità.

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