Magistrati europei ordinano, parlamentari abusivi eseguono: ‘Eliminare il Maschio’

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L’ultima ‘urgenza’ della politica italiana, a parte gay, Ius Soli e roba simile, è il ‘doppio cognome’, argomento molto ‘sentito’ dagli elettori. Sarete disoccupati, ma avrete due cognomi.
La politica italiana è uno spettacolo indecoroso di clown e servitori di poteri che stanno sopra. Marionette allegre.

E così il partito unico al potere, su mandato della solita Corte Europea, presenta un ddl bipartisan in conferenza stampa a palazzo Madama dai famigerati Alessandra Mussolini, Maria Rizzotti, Ciro Falanga (Fi) e Stefano Esposito, Sergio Lo Giudice, Donella Mattesini (Pd). Un provvedimento, secondo i firmatari, urgente, alla luce della condanna inflitta dalla Corte di Strasburgo all’Italia. Condanna in realtà puramente simbolica che non obbliga il Parlamento, perché la corte di Strasburgo è un organo meramente volontario.

Ricordando la difficoltà sostenuta e i tempi richiesti per vedere attribuito il proprio cognome ai figli, Mussolini ha spiegato che il ddl punta a inserire un articolo 315 ter nel Codice civile in base al quale “il figlio ha diritto di assumere il cognome di entrambi i genitori”.

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Esposito, da bravo piddino, va più in là, sottolineando che “dopo la sentenza di Strasburgo c’è anche il requisito dell’urgenza” che giustificherebbe un rapido intervento del governo “già nelle prossime settimane”. Vuole un decreto, per questo gravissimo problema.

Perché, dice lui, e svela cosa c’è dietro tutta questa ennesima montatura mediatica: “Nell’ordinamento ci sono ancora troppi residui sessisti, maschilisti e discriminatori del vecchio diritto di famiglia”, solita solfa. Eliminare il Maschio. E la tradizione millenaria. Perché l’ha detto l’Europa, e perché sarebbe un altro passo verso la disgregazione della società. Non c’entra nulla il ‘diritto’, che già oggi esiste, ma l’ossessione di creare una società dove la famiglia non è più la figura centrale.

Il caso della Mussolino è poi un caso clinico. Lei ha l’ossessione di dare al suo figlio maschio il cognome del nonno. Chiamatelo ‘maschilismo a generazione alternata’.

La prossima volta, tanto per reggere un po’ la farsa, fate passare almeno qualche settimana, prima di mettervi sull’attenti al primo magistrato di turno. Fatelo per quelli che ancora credono siate in Parlamento per portare avanti la volontà degli elettori.