Mare Nostrum: non c’è posto per partorire, muore bambina

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Sette ore di viaggio e 170 km percorsi da una donna incinta e che stava per dare alla luce prematuramente due gemelli ma gli ospedali l’hanno rifiutata perché non attrezzati al suo caso o già pieni: morto uno dei bambini. Aurora.

Sabato sera la donna era giunta al Dea del San Biagio di Domodossola, in presenza di un parto prematuro. Per questo i medici avevano fatto partire la richiesta di trasferimento vierso l’Ospedale Maggiore di Novara, che però non aveva posti per ospitare la donna.

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L’unico disponibile a trattare la situazione era l’ospedale di Alessandria. Lo spiega Fabrizio Comaita, segretario della Federazione dei medici pediatri del Verbano-Cusio-Ossola. “Era notte e quindi l’elicottero non poteva alzarsi in volo, necessitava quindi un trasferimento in ambulanza – dice Comaita alla stampa -. Peccato che la sola medicalizzata fosse impegnata in un altro trasporto urgente e quindi un altro mezzo è partito da Verbania per risalire sino a Domodossola e poi correre ad Alessandria: 170 chilometri”.

Intanto manteniamo un apparato di emergenza con elicotteri, aerei e navi attrezzate ai parti per i clandestini. Lì, il posto c’è sempre.

Invece i nostri ospedali sono intasati e impreparati, a causa di un aumento sconsiderato della popolazione.