Farage: ‘Nessuna ricchezza vale la perdita di identità’, meglio meno ricchi ma senza immigrati’

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Sarebbe meglio per la Gran Bretagna essere più povera, ma con un minor numero di immigrati, Nigel Farage ha sostenuto oggi.
Il leader del partito euroscettico britannico UKIP, Nigel Farage, ha detto ha detto che, anche qualora l’immigrazione aumentasse la ricchezza – e non è così – anche in quell’ipotetico caso, sarebbe meglio essere meno ricchi che pieni di immigrati. Infatti non è solo l’economia a contare, in una società e nella vita degli individui, ma soprattutto la coesione sociale e l’identità.

“Prima dell’ondata migratoria, avevamo delle comunità che si sentivano più unite e preferirei avere una situazione dove giovani disoccupati britannici abbiano una realistica possibilità di ottenere un lavoro. Quindi sì, credo che il lato sociale di questo problema conti conti più del puro mercato.”

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Concetto che potrebbe essere sintetizzato nel concetto che ‘nessuna ricchezza vale la perdita di identità’.

Farage ha comunque insistito sul fatto che, anche restando al mero lato economico, l’immigrazione non è di alcun beneficio alla Gran Bretagna: “il fatto è, che le persone vengano in questo paese dall’Europa orientale e guadagnano il salario minimo, ottenendo crediti d’imposta, benefici fiscali per i figli, alloggi popolari e questo è indiscusso. Quindi mi chiedo qual è il nostro beneficio?”.

Farage ha insistito sul fatto che la Gran Bretagna – e l’Italia naturalmente – non può avere la propria politica di immigrazione, mentre resta un membro dell’Unione europea.
Ha inoltre definito attuale il famoso discorso sull’immigrazione, ‘Fiumi di Sangue’, pronunciato nell’Aprile del 1968 dal politico conservatore Enoch Powell.