Si deve poter dare ai figli solamente il cognome della madre. E’ l’ordine della Corte europea dei diritti dell’uomo – l’ennesimo carrozzone di pezzenti da noi stipendiati per dirci cosa possiamo o non possiamo fare.
La Corte di Strasburgo riconosce che la Corte costituzionale italiana ha sollecitato un intervento in materia, ma sottolinea anche che “devono essere adottate delle riforme nella legislazione e nella pratica italiane” per renderle compatibili con la sentenza di oggi.
Di ‘corte’ in ‘corte’, è così che vogliono imporre una visione distorta del mondo a paesi non ancora de-mascolinizzati come l’Italia.
In realtà, questa corte non ha alcun potere reale, ma viene utilizzata dai movimenti politici entropici – tipo il Pd, per non fare nomi – come fonte e pezza d’appoggio per le loro leggi: ‘lo ha detto la Corte europea’.
C’è una violenza e una anti-democraticità incredibile nelle parole ‘devono essere adottate delle riforme’: fino a prova contraria, dovrebbero essere decise dalle popolazioni interessate, non da una banda di farabutti con la toga, il cui unico scopo è distruggere il tessuto sociale attraverso una serie di provvedimenti disgregatori per de-mascolinizzare la società e renderla più ‘aperta’ all’invasione.
