Torino: disoccupato fa una strage in famiglia

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La chiameranno ‘tragedia familiare’, è l’ennesima strage della disperazione. A Collegno, pochi chilometri dal capoluogo piemontese si è consumata l’ennesima tragedia della crisi. Dove un uomo, rappresentante 57 enne di commercio e disoccupato da un mese, intorno alle 12 e 30 ha impugnato una pistola calibro 7.65 e ha sparato a suocera, moglie e figlia. Poi ha puntato l’arma contro se stesso, al cuore. Ma i sei colpi del caricatore erano finiti. Quindi ha preso un coltello e si è pugnalato al petto, morendo poco dopo.

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Nella zona di Torino si preferisce sistemare campi nomadi e finanziare la permanenza di clandestini; si inventano indirizzi fasulli per concedere loro la cittadinanza non si può, perdere tempo con i 50enni che hanno perso il lavoro: cavoli loro.

Ovvio, quando un individuo commette un atto simile non può, essere solo per un motivo, ma la disperazione gioca brutti scherzi. Può essere un fattore scatenante in un cervello debole.