Serial Killer libero, il giudice che l’ha liberato: “Era tanto tranquillo”

Vox
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E’ stata lei, il giudice del tribunale di sorveglianza Daniela Verrina, a farlo uscire dal carcere, per ben due volte. E le sue frasi sono un’offesa all’intelligenza umana.

Dice: “è stato rilasciato su basi legittime, dopo un lungo studio delle relazioni che riportavano da tempo una compensazione del disturbo psichiatrico, lucidità, capacità di collaborare, tranquillità e nessun rilievo psicopatologico”. Questo ha ammazzato tre persone, ne ha stuprata un’altra e nel frattempo ha commesso altri reati, è un individuo ontologicamente criminale, e questi se ne escono con un ‘lungo studio’.

E ancora, sempre la Verrina, come una bambina dell’asilo:”Continuo a avere la speranza che questa persona capisca che si è messa in un vicolo cieco e che comprenda anche che ha un’unica opportunità: tornare indietro”. Questi personaggi hanno responsabilità che non sono in grado di avere. Parla di un serial killer come di una persona normale. Siamo alla più totale deriva intellettuale.

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Non era la prima volta che all’uomo veniva concessa un’uscita: già ad agosto di quest’anno aveva ottenuto un “permesso premio orario subordinato all’accompagnamento da parte del cappellano del carcere”. Lo sorvegliava il ‘cappellano’!

A maggio ne aveva ottenuto un altro per necessità per seguire la madre anziana. “È normale, a fine pena, aiutare i detenuti a reinserirsi nella società”, dice un altro bizzarro personaggio, il presidente del tribunale di sorveglianza Giorgio Ricci, “Riavvicinarli al territorio e ai servizi che dovrebbero averlo in carico quando finisce la pena. Ed è opportuno che vi si avvicini gradualmente. Non possiamo farli stare in carcere fino all’ultimo giorno e poi buttarli per la strada”. E già, vanno ‘riavvicinati al territorio’ i serial killers.

Tra l’altro, conclude il giudice, il caso di Bartolomeo Gagliano “è stato il caso più studiato negli ultimi anni”. Dimostrazione di quanto siate incapaci.

Punto primo: chi uccide, soprattutto se in base a problemi psichici, deve rimanere in carcere. Per sempre. E’ lì, il peccato originale di tutta la situazione venutasi a creare.
Punto secondo: non si può lasciare in mano a degli incapaci mediamente poco intelligenti come i nostri magistrati il potere di dare permessi premio et similia. Invece con gli ultimi decreti, ne avranno ancora di più.
Punto terzo: chi ha firmato per il permesso deve pagare. Non può continuare a fare lo stesso lavoro, impunemente. Solo i magistrati non pagano per i loro errori.