Analisti: “Se rimane Letta, nuova recessione nel 2014”

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Nessuna ripresa in Italia, con il governo Letta. Secondo Merril Lynch, proseguendo con le attuali politiche di austerity imposte dalla Ue e ferocemente applicate dal due lescano Letta-Alfano, la tanto decantata ‘prossima ripresa’ sarà solo un assestamento sul fondo. Poi ricomincerà la discesa.

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E il rapporto della banda d’affari Usa è anche un’accusa non velata ai politici al governo. Esiste una «consapevolezza troppo ridotta del fatto che «l’attuale grave malessere dell’economia richiede immediati stimoli per rimettere il sistema economico su un percorso virtuoso e sicuro. Riforme senza stimoli probabilmente avrebbero come risultato rischi di coda più elevati nel medio termine, secondo noi, nella forma di un ambiente politico meno prevedibile e di comunicazione meno amichevole nei confronti dei mercati». Una «debole ripresa trainata dalle esportazioni – scrivono i due esperti della banca americana – è iniziata nel quarto trimestre di quest’anno. I dati di ottobre e novembre confermano un’accelerazione degli ordinativi esteri e una stabilizzazione della domanda interna. Il sentiment è migliore tra le imprese e le famiglie, ma rimane molto basso, da un punto di vista storico. Le scorte, eccezionalmente basse, forniranno una spinta a breve termine, ma purtroppo dicembre ha portato alcune brutte notizie, che accentuano i rischi per la ripresa». In più «la politica fiscale resta estremamente restrittiva e potrebbe diventarlo ancora di più, senza un allentamento della nuova regola europea sul debito/Pil, che richiede all’Italia di tagliare il rapporto tra debito e Pil» in modo veloce nei prossimi anni. «Una riduzione così rapida del rapporto tra debito e Pil è semplicemente insostenibile nelle condizioni attuali, senza ricorrere ad un approccio radicalmente diverso alle privatizzazioni».

Di eurofanatismo e di ‘stabilità’ si muore.