Sentenza burla del giudice Massimo De Plano, con la quale Grillo è stato riconosciuto come colpevole di diffamazione, per avere associato l’immagine di Misiani, tesoriere Pd, a quella di Francesco Belsito e Luigi Lusi, entrambi ex tesorieri di partito, implicati in ruberie di vario genere.

Il fotomontaggio associava le immagini dei tesorieri dei principali partiti italiani: Misiani (Pd), Belsito (Lega Nord), Lusi (Margherita), Crimi (Pdl) e Naro (Udc), in una “foto segnaletica”, e pubblicato il 4 maggio 2012 sul blog di Beppe Grillo.

Il giorno successivo la pubblicazione dell’immagine, Misiani aveva annunciato una querela “in sede penale e civile”. Enrico Grillo, l’avvocato che difendeva il leader dei 5 Stelle, aveva sostenuto senza successo che la critica era “di natura politica”. Ha detto oggi che, dopo aver letto le motivazioni della sentenza, deciderà se presentare un appello.

Il Sistema agisce in modo compatto. Il sistema-politico si appella al sistema-giudice che gli dà ragione. E’ così che si limita la libertà di espressione: a colpi di ‘querele’.
Chi è più libero di criticare il Sistema politico, se ogni volta, il politico di turno sporge querela all’amico magistrato e questi condanna il cittadino a risarcire un danno inesistente?