Abusivi in ‘crisi di nervi’: alfanidi minacciano già la ‘crisi di governo’

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Il ministro abusivo Quagliariello minaccia gli alleati: “O troviamo l’intesa nei prossimi 15 giorni, o è crisi”. Nella commissione Affari Costituzionali in Senato si sta formando una maggioranza anomala intorno alla riforma della legge elettorale. I democratici lavorano a un’intesa con Sel e Movimento 5 stelle (due partiti all’opposizione, quindi): e gli alfaniani? Come non esistessero. Questo è il peso dell’Ncd dalle parti del premier Enrico Letta e del neosegretario Matteo Renzi. E allora le colombe, che hanno lasciato Forza Italia proprio in ossequio alla “stabilità di governo”, puntano i piedi e parlano di crisi. “La maggioranza deve avere una proposta che avanza alle opposizioni”, tuona Quagliariello ai microfoni di Skytg24, (“e non il contrario” è il sottotesto). “Altrimenti ognuno prenderà le proprie responsabilità”, minaccia il titolare del dicastero per le Riforme.

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“Ma cosa può interessare al cittadino – chiede retorico il ministro – se la legge elettorale va alla Camera o al Senato? La riforma si può fare solo se diventa parte di un accordo di governo – insiste -: nessuno può fare le riforme prescindendo dal governo”. Se non fosse chiaro, l’ex radicale Gaetano aggiunge: “Il governo se c’è e ha una maggioranza si deve mettere d’accordo”. Che poila premura di quelli di Ncd è essere ascoltati, non porre particolari paletti. “Per avere il bipolarismo non basta la legge elettorale – ragiona Quagliariello -, qualunque essa sia se ci sono tre forze equivalenti è difficile avere stabilità perciò per avere il bipolarismo o eleggi direttamente il capo dello stato a doppio turno e il capo dell’esecutivo è frutto di un confronto bipolare, o eleggi direttamente il premier, cioè il sindaco d’Italia, noi siamo apertissimi – è l’apertura – all’una e all’altra soluzione quello che non vogliamo è alzare cortine fumogene”.