Una ragazza bianca in un bus a Londra. Tanto basta per scatenare la furia dei ‘nuovi inglesi’, che la massacrano di botte.
Le immagini sono state riprese da una telecamera di sorveglianza. La vittima, una ventiduenne, è stata pestata a sangue e lasciata per terra senza sensi da dei africani. Altri cinque africani che se ne vanno soddisfatti dopo le loro azioni. Un episodio simile risale al marzo scorso sempre su un autobus: la vittima aveva 16 anni e fu accoltellata a morte. Sempre da un nero.
La violenza risale al 29 agosto scorso. Ad accendere la furia africana sarebbe stato un breve scambio di parole. E così in poco tempo dei ragazzi si sono scagliati sulla giovane bianca più o meno coetanea.
La violenza razziale dei neri contro i bianchi è ‘epidemica’: negli Usa, è uscito un libro – subito bestseller – White Girl Bleed a Lot che denuncia attraverso statistiche il fenomeno.
Fenomeno che oggi ha i connotati del ‘knockout game’. E la Gb, come la Francia sono epigoni in Europa di questo fenomeno, ‘grazie’ alla massiccia presenza di africani.
E, purtroppo, le prime avvisaglie in Italia: http://tuttiicriminidegliimmigrati.com/padova-aggressioni-contro-italiani-vicina-cattura-banda-di-immigrati/
L’Apartheid aveva un senso: proteggere la popolazione civilizzata dai selvaggi.
Osservando la scena ho notato un particolare di questi gentiluomini, a parte essere neri, e poi mi da l’idea che fossero anche gay.
Se si presta attenzione il primo che si siede ha una borsa da donna e il secondo ha pure i leggins, altra casualità il fatto che uno di loro si sieda sopra gli altri due. Non molto macho da parte di presunti duri dei ghetti! E se si osserva ancora con attenzione le loro movenze sono particolarmente effeminate, da qui si trae la conclusione che le aggressioni sono due una a sfondo razziale e l’altra a livello di disprezzo verso le donne.
Poi potrò anche sbagliarmi però……